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Covid 19

La situazione di giovedì 4 marzo sul Coronavirus in Campania

Coronavirus, la situazione in Campania: cresce ancora il numero dei contagi, nelle ultime 24 ore il dato più alto dallo scorso 28 novembre 2020 in regione. Salgono anche i decessi, rapporto di positività ancora in doppia cifra. Intanto domani la decisione dopo il monitoraggio dell’ISS: la Campania rischia la zona rossa.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Continua a crescere la curva del contagio da Coronavirus in Campania: ieri si è registrato il dato più alto del 2021 ed il più alto dallo scorso 28 novembre, con 2.635 nuovi casi in sole 24 ore. Il tasso di positività resta al 10% circa (in leggero calo ma comunque ancora alto), mentre i morti registrati in un solo giorno sono 40: un dato che, assieme a quello dei giorni scorsi, si sta avvicinando sempre più velocemente a quota 4.500 vittime da inizio pandemia.

La Campania adesso rischia davvero di passare in zona rossa a partire da lunedì 8 marzo: per un atroce scherzo del destino, si tratterebbe quasi di un anno esatto (9 marzo 2020) dalla prima zona rossa istituita (in tutta Italia) per l'emergenza da Coronavirus,  quando però in Campania il virus contava pochissimi casi se si pensa che, nei mesi della piena pandemia (marzo-aprile 2020), il dato più pesante riguardava poco più di 220 contagi in un giorno. Dieci volte meno delle cifre attuali. L'eventuale passaggio in zona rossa sarà deciso come di consueto dall'Istituto Superiore di Sanità, che domani presenterà i dati del monitoraggio settimanale.

La Campania, da due settimane zona arancione, non sembra aver migliorato i propri ed appare quantomeno "molto improbabile" un rientro in zona gialla: sale invece la quotazione del rientro in una zona rossa. Zona rossa che vorrebbe dire una ulteriore stretta soprattutto alle attività economiche ancora aperte in zona arancione: alle già chiuse palestre, piscine, bar e locali di ristorazione, si aggiungerebbero infatti anche parrucchieri, barbieri e centri di estetismo. Le scuole, che in zona arancione sarebbero dovuto invece restare aperte alla didattica in presenza, sono già state chiuse da apposita ordinanza di De Luca: ma con la zona rossa non ci sarebbe più margine per eventuali ricorsi al TAR.

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