La prof che da 10 anni fa Napoli-Latina ogni giorno per insegnare: “Avvicinarsi a casa? Impossibile”

Cinzia è di Aversa ma ogni giorno parte da Napoli per raggiungere Latina, nel Pontino. Motivo? Insegnare. Quando legge su Fanpage il racconto di Giulia, la professoressa che ha cambiato 23 scuole e non riesce ad avvicinarsi nemmeno di qualche chilometro a casa, decide di raccontare la sua, di storia.
«Nel 2015 ho avuto il ruolo a Latina» esordisce. «Sono pendolare e viaggio tutti i giorni: ore di viaggio, quando va bene e non ci sono i disagi sulla linea ferroviaria (sempre più frequenti). Spesso sono costretta a pagare un taxi per gli spostamenti dalla stazione a scuola. Faccio il mio lavoro con scrupolo e passione, ma mi chiedo se riuscirò a resistere fino alla pensione, a 70 anni, dopo vent'anni di questa vita».
Il tema è molto semplice: non tutti hanno la possibilità di trasferirsi per lavoro. C'è chi ha famiglia, genitori anziani, figli. La possibilità tecnica di trasferirsi esiste, ma non è per tutti. Prosegue Cinzia: «Non ho possibilità di rientrare in Campania perché la mia disciplina (Diritto ed Economia) è in esubero permanente. Non avendo titoli di precedenza, preferenza, legge 104 o abilitazione al sostegno, è praticamente impossibile avvicinarsi a casa».
La considerazione finale dell'insegnante campana è amara: «Non c’è mai stata la volontà di favorire il rientro dei docenti fuori sede, sparpagliati per l’Italia: ciascuno si è potuto salvare solo in via personale, grazie a ricorsi andati a buon fine o a condizioni particolari. È una condizione ingiusta che crea disparità di trattamento, poiché le spese intaccano buona parte dello stipendio, non essendo previsto alcun tipo di agevolazione per chi è costretto a lavorare in condizioni così poco dignitose».
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