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La madre ai domiciliari prestava soldi a usura, il figlio dal carcere minacciava la vittima

I carabinieri di Agropoli hanno arrestato madre e figlio, indagati entrambi per usura e lui anche per tentata estorsione: avrebbero prestato soldi con interessi del 1.200%.
A cura di Nico Falco
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La madre prestava soldi con tassi usurari nonostante fosse già sottoposta agli arresti domiciliari e il figlio, detenuto in carcere, usava un telefono per minacciare la vittima: retroscena emersi dalle indagini e che hanno portato all'arresto di due cittadini di Agropoli (Salerno), destinatari di una ordinanza di custodia in carcere. Sono entrambi accusati di usura e l'uomo anche di tentata estorsione aggravata.

I due, hanno ricostruito gli inquirenti, tra il mese di settembre 2024 e l'aprile 2025, avevano concesso alla vittima sette prestiti, concordando la restituzione a tassi usurari: l'accordo prevedeva che gli interessi sarebbero stati del 1.200%. Poi, però, erano arrivate le intimidazioni. E se ne era occupato l'altro indagato, figlio della prima, che era già detenuto in carcere per altra causa. Si era procurato in qualche modo un telefono cellulare e, da dietro le sbarre, aveva telefonato alla vittima e l'aveva minacciata.

Le misure cautelari arrivano al termine di indagine svolte dai Militari dell'Arma, il provvedimento è stato emesso dal gip del Tribunale di vallo della Lucania (Salerno) su richiesta della locale Procura della Repubblica.

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