Castellammare, la società di calcio Juve Stabia in amministrazione giudiziaria

La società gialloblù in amministrazione giudiziaria per sospetta violazione del codice antimafia: lo fa sapere la Questura di Napoli. Doccia fredda per i tifosi.
A cura di Giuseppe Cozzolino
21 CONDIVISIONI
La Polizia allo Stadio Romeo Menti di Castellammare di Stabia
La Polizia allo Stadio Romeo Menti di Castellammare di Stabia

Doccia fredda a Castellammare di Stabia: nel popoloso comune della provincia di Napoli, la cui squadra locale, la Juve Stabia, milita in Serie B, questa mattina è arrivata la Polizia di Stato che ha eseguito un decreto applicativo di prevenzione ex articolo 34 del Codice Antimafia a carico della società gialloblù. Lo ha fatto sapere la Questura di Napoli. Il provvedimento, fanno sapere da Palazzo Medina, prevede "l'amministrazione giudiziaria dei beni connessi ad attività economiche, applicata quando esistono indizi sufficienti a ritenere che un'attività sia controllata dalla mafia o possa agevolarla".

Doccia fredda per i tifosi gialloblù

Per i tifosi, e per l'intera città da sempre legatissima ai colori gialloblù, una mattinata da incubo: appena sabato scorso, la tifoseria era in festa per il secco 2-0 rifilato all'Avellino nel derby, che ha reso la Juve Stabia unica squadra campana ad aver battuto tutti i capoluoghi di provincia nell'ultimo scontro diretto (2-0 all'Avellino sabato, 1-0 alla Salernitana nella scorsa stagione, doppio 1-0 a Benevento e Casertana due anni prima in C, e 3-1 al Napoli nell'unico precedente del 2006). Stamattina, l'arrivo della Polizia e l'esecuzione del decreto di amministrazione giudiziaria. E ora tutti si chiedono cosa accadrà alla squadra, che lo scorso anno sfiorò la Serie A (sconfitta ai playoff dalla Cremonese, poi promossa) dopo uno storico 5° posto e che quest'anno è nuovamente in piena zona playoff al 7° posto dopo otto giornate.

La squadra in festa coi propri tifosi dopo la vittoria nel derby con l’Avellino di sabato 18 ottobre
La squadra in festa coi propri tifosi dopo la vittoria nel derby con l’Avellino di sabato 18 ottobre

"Sistema di condizionamento mafioso dell'attività economica"

Pesantissimo il quadro emerso dalle indagini degli inquirenti, che avrebbe fatto emergere un sistema di condizionamento mafioso dell'attività economica della società calcistica da parte del clan D'Alessandro. Secondo le ipotesi investigative, la gestione di numerosi servizi connessi allo svolgimento delle competizioni sportive della squadra sarebbe stata, nel tempo e contestualmente, affidata a imprese e soggetti con profili di contiguità al clan D'Alessandro, in particolare nei settori strategici della sicurezza, del ticketing, della bouvetteria, delle pulizie e dei servizi sanitari, nonché, fino al 2024, del trasporto della prima squadra, "configurandosi di conseguenza un oggettivo sistema di condizionamento mafioso dell'attività economica della società", spiegano ancora dalla Questura partenopea.

Ruotolo (Pd): "Juve Stabia è solo punta dell'iceberg"

"La Juve Stabia è solo la punta dell'Iceberg, abbiamo ricostruito un quadro più ampio e complesso attraverso il primo rapporto dell'Osservatorio che abbiamo presentato alla città e che è stato acquisito dalla magistratura inquirente". È il commento di Sandro Ruotolo, eurodeputato e consigliere comunale di Castellammare di Stabia. "Siamo stati i primi nel silenzio generale, a denunciare la presenza di noti camorristi sul palco della festa organizzata dall'Amministrazione per la Juve Stabia – continua – l'osservatorio stabiese contro la camorra è nato per questo motivo e con una convinzione politica e culturale: non possiamo più continuare ad arrivare dopo la magistratura".

Ringraziando la magistratura, le forze dell'ordine, i ragazzi di Libera e la facoltà di Sociologia della Federico II, Ruotolo aggiunge che dal quadro ricostruito nel primo rapporto dell'Osservatorio, presentato alla città e che è stato acquisito dagli inquirenti, "emerge la forte preoccupazione che anche le ultime elezioni amministrative siano state inquinate dal clan D'Alessandro e dal clan Cesarano".

21 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views