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Ischia, spinse la compagna durante una lite, uccidendola: condannato a 12 anni di carcere

Raffaele Napolitano dovrà scontare 12 anni di carcere: nel 2019, nel corso di una lite, spinse per terra la compagna Renata Czesniak, 43 anni; a causa della caduta, la donna poi morì.
A cura di Valerio Papadia
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Immagine di repertorio
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È stato condannato a 12 anni di reclusione Raffaele Napolitano, 43enne di Ischia: l'uomo, nel 2019, durante una lite domestica, spinse l'allora compagna, Renata Czesniak, all'epoca 43enne, per terra; la donna poi morì in seguito alla caduta. Napolitano – che si trovava già agli arresti domiciliari – è stato condannato dalla Corte di Cassazione: in seguito alla sentenza, i carabinieri hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere per il 43enne.

La lite a Ischia nel 2019: Napolitano spinse la compagna causandone la morte

La morte di Renata Czesniak risale, come detto, al 2019. Il 14 gennaio del 2019, il corpo della 43enne polacca venne ritrovato in un appartamento di Serrara Fontana, comune dell'isola di Ischia ai piedi del Monte Epomeo. A trovare il cadavere della donna furono alcuni vicini di casa e, inizialmente, si era pensato che la donna fosse stata vittima di un malore.

Le indagini dei carabinieri, giunti sul posto per i rilievi del caso, hanno però poi rivelato un'altra verità: Renata Czesniak è morta a causa di una caduta, rimediata durante una lite domestica con Napolitano. È stato il 43enne, oggi condannato a 12 anni di carcere, a spingere la compagna durante la lite e a causarle le ferite che l'hanno poi portata alla morte.

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