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Covid 19

“Cgil a favore dell’obbligo vaccinale. Green pass? Serviva più tempo, poca chiarezza”

Da domani sarà obbligatorio esibire il Green pass in tutti i luoghi di lavoro. Nicola Ricci, segretario generale della Cgil Napoli e Campania, ha affermato a Fanpage.it che il sindacato sarebbe stato a favore dell’obbligo di vaccinazione. Secondo Ricci, poi, c’è mancanza di chiarezza relativa al decreto legge che sta complicando la situazione.
Intervista a Nicola Ricci
Segretario generale della Cgil Napoli e Campania
A cura di Federica Grieco
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Al via da domani, 15 ottobre, l'obbligo di Green pass in tutti i luoghi di lavoro. A preoccupare è quella fetta di lavoratori che ancora non si è sottoposta alla prima dose. Intervistato da Fanpage.it, Nicola Ricci, segretario generale della Cgil Napoli e Campania, ha affermato che la posizione del sindacato è a favore dell'obbligo di vaccinazione.

«Il tema – spiega Ricci – deve essere come lavorare in sicurezza e tranquillità, rispettando la salute dei lavoratori e, invece, stiamo spostando la discussione su se sia giusto o meno fare il vaccino, ma è un discussione scientifica a cui la scienza sta dando una risposta: il vaccino fatto riduce il rischio». Inoltre, secondo il segretario generale della Cgil Napoli e Campania, la poca chiarezza relativa a questo decreto legge da parte delle istituzioni non può essere scaricata sui sindacati e sui lavoratori: «Chiedevamo almeno tempo, perché fatto il decreto domani si applica ma non c’è stato nemmeno chiarezza. In queste ore si sta ancora parlando di circolari che dovrebbero chiarire».

Domani scatta l'obbligo di Green Pass per i lavoratori. La Campania è preparata?

Il problema non è se la Campania è preparata o no. Il problema è relativo a questo decreto legge: il governo sapeva benissimo che non poteva scaricare sui lavoratori e sindacato la chiarezza della normativa. Noi avevamo chiesto più tempo e avevamo chiesto che, partendo dall’obbligatorietà del vaccino, si facesse una discussione diversa da quella attuale. Dovremmo ragionare tutti in maniera più responsabile, mettendo al centro la sicurezza e la salute dei lavoratori.

Quindi qual è la soluzione?

La soluzione ricade sul governo, che è ancora in tempo per fare scelte. Noi siamo per l’obbligatorietà del vaccino. Quello che ora noi possiamo fare, e lo stiamo facendo, sono le assemblee con i lavoratori, facendo partecipare anche chi è competente in materia di vaccini per cercare di sciogliere i dubbi. Il problema è che questo decreto che parte domani pone dei paletti: non dovevamo arrivare a questo punto. Se il governo avesse avuto la volontà di decidere per l’obbligatorietà del vaccino, io credo che oggi non ci saremmo trovati in queste condizioni.

A quali paletti si riferisce?
Quando è scoppiata la pandemia, abbiamo sottoscritto con il governo il protocollo di sicurezza e di salute, imponendo delle regole e ponendo quindi un argine a quella che poteva essere una potenziale diffusione della pandemia. Oggi ci troviamo sugli stessi luoghi di lavoro, in cui i lavoratori che hanno deciso di vaccinarsi, che sono la stragrande maggioranza, chiedono al sindacato, alle istituzioni e al datore di lavoro come possono essere difesi rispetto a una minoranza di lavoratori che sullo stesso luogo non sono vaccinati. Ma non possono essere il sindacato e i lavoratori a decidere qual è la strada migliore. Quella che poteva essere la strada migliore è l’obbligo vaccinale.

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