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Inchiesta Salerno, l’accusa: in Piazza Libertà la vigilanza 2 ore al giorno costa 6mila euro al mese

Un appalto di vigilanza da 18mila euro per 3 mesi sul cantiere di Piazza della Libertà, per coprire tutto l’arco della giornata, ma sul posto veniva impiegato un solo dipendente per 2 ore al giorno, oltre ai due titolari di società. Con un costo di 6mila euro al mese. La ditta, poi, non aveva l’autorizzazione della Prefettura. È quanto emerge dall’inchiesta sui presunti appalti pilotati a Salerno della Procura della Repubblica.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Un appalto di vigilanza da 18mila euro per 3 mesi sul cantiere di Piazza della Libertà, per coprire tutto l’arco della giornata, ma sul posto veniva impiegato un solo dipendente per 2 ore al giorno, oltre ai due titolari di società. Con un costo di 6mila euro al mese. La ditta, poi, non aveva l'autorizzazione della Prefettura. È quanto emerge dall’inchiesta sui presunti appalti pilotati a Salerno della Procura della Repubblica, con 29 indagati e 10 arresti, che ha visto, tra gli altri, agli arresti domiciliari il consigliere regionale di Campania Libera, Nino Savastano, fedelissimo del governatore De Luca, e tra gli indagati il sindaco di Salerno Vincenzo Napoli, che ieri, tramite il suo legale, ha fatto sapere di "dimostrare la propria estraneità, di chiarire al più presto la propria posizione e chiedere l'archiviazione dell'accusa".

L’indagine della Procura di Salerno va a toccare anche l’affidamento dell’appalto di vigilanza del cantiere di Piazza della Libertà, inaugurata tre settimane fa dal governatore Vincenzo De Luca, che l’ha definita “la più bella d’Europa”. Nell’ordinanza firmata dal Gip Gerardina Romaniello, si ricostruisce la storia dell’affidamento alla società Spyservice & Control Security Srl, con determina del dirigente del Comune Luca Caselli, del 29 luglio 2019. La vicenda, però, è bene precisare, non riguarda le misure cautelari, ma rientra nell’indagine come testimonianza di un “modus operandi”. L’ipotesi è “Turbata libertà del procedimento di scelta del contraente”.

Il governatore Vincenzo De Luca (non coinvolto nell'inchiesta) e il sindaco di Salerno Vincenzo Napoli all'inaugurazione di Piazza della Libertà il 20 settembre 2021
Il governatore Vincenzo De Luca (non coinvolto nell'inchiesta) e il sindaco di Salerno Vincenzo Napoli all'inaugurazione di Piazza della Libertà il 20 settembre 2021

L'intercettazione: "Passerò un guaio, non erano guardie giurate"

Dalle indagini della Squadra Mobile di Salerno è emerso che l’affidamento sarebbe stato “illegittimo”, in quanto la società era “priva dei requisiti di legge e in particolare dell’autorizzazione prefettizia”. Intercettato nell’ottobre 2020 lo stesso dirigente, oggi ai domiciliari, dice ad alcuni suoi collaboratori: “Io passerò un guaio per il fatto della guardiania” e “non potevano stare perché non erano guardie giurate”.

L'appalto era relativo alla vigilanza del cantiere di piazza della Libertà, consegnato al Comune dalla società Comes, appaltatrice dei lavori di messa in sicurezza dell'area, in attesa dell'affidamento con nuova gara alla RCM per completare l'opera. Si tratta di un affidamento diretto con procedura Mepa, in quanto l'appalto era di 18mila euro, di valore inferiore alla soglia dei 40mila che richiede di fare la gara. Il motivo addotto dal Comune era che la società aveva già svolto analogo servizio di vigilanza per conto della Comes. Dagli accertamenti della Questura di Salerno, però, è emerso che la società, come detto, era “priva dei requisiti per lo svolgimento del servizio appaltato e in particolare della richiesta autorizzazione prefettizia”.

Dalla visura della società, inoltre, "risultava che era stata costituita solo a gennaio 2019 e aveva svolto di fatto esclusivamente servizio di sorveglianza per conto della Comes prima e del Comune di Salerno, nonché per conto della Leonardo Srl, società che era impegnata nella realizzazione del settore 6 dell’edificio Crescent, confinante con l’area di cantiere della Piazza della Libertà. Come mai la Comes, il Comune di Salerno e la Leonardo Srl, si chiedono i giudici, si sono rivolti ad una ditta neo-costituta e priva delle necessarie autorizzazioni prefettizie, nonostante l’esistenza di numerose ditte operanti nel settore autorizzate e con appropriate referenze?

"Impiegato un solo dipendente per 2 ore"

Dalle indagini, inoltre, sarebbe emersa anche la "concreta impossibilità per la ditta di garantire la prestazione da contratto per carenza dei requisiti di legge e per palese insufficienza di uomini e mezzi necessari alla vigilanza attiva", per tutto l'arco della giornata. Dalle verifiche della squadra mobile, infatti, è emerso che la maggior parte dei dipendenti della società nel periodo oggetto di affidamento del cantiere pubblico, tra luglio e settembre 2019, aveva continuato a prestare attività presso una azienda di Pagani. "Il servizio, pertanto, sarebbe stato svolto direttamente" dai due titolari, o comunque referenti della società di vigilanza, "risultando effettivamente occupato presso il cantiere dell’opera pubblica un solo dipendente, per 2 ore al giorno, a fronte di un attività che avrebbe dovuto articolarsi sull'intero arco temporale di una giornata". Inoltre, "in merito a tali carenze del servizio, non risulta che alcun effettivo controllo sia stato espletato" dalla Stazione Appaltante.

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