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Covid 19

Inchiesta Covid Campania: nuovi documenti coinvolgono il presidente di Soresa

Una lunga relazione dell’ex direttore amministrativo della SoReSa, Gianluca Postiglione, pone l’accento sulla scarsa qualità dei prodotti acquistati e sul vuoto normativo sui pagamenti anticipati alle ditte. Una serie di mail dimostrano come Postiglione aveva messo in guardia Cuccurullo sulle procedure da seguire, ma dopo un mese l’ex direttore amministrativo si dimette. A Fanpage.it Postiglione successivamente precisa: “Le mie dismissioni sono totalmente slegate alla relazione ed ai fatti citati nel vostro articolo”
A cura di Antonio Musella
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Un nuovo documento SoReSa è stato portato all'attenzione degli inquirenti della Procura della Repubblica di Napoli che indagano sugli appalti per l'emergenza Covid in Campania, indagine partita subito dopo l'inchiesta in 3 puntate di Fanpage.it. Le indagini della magistratura su più fronti hanno portato fino ad ora all'iscrizione nel registro degli indagati di persone vicinissime al presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca: si tratta di Ciro Verdoliva, direttore generale dell'Asl Napoli 1, Roberta Santaniello, dirigente dell'ufficio di gabinetto di De Luca; Luca Cascone, consigliere regionale vicinissimo da sempre all'ex sindaco di Salerno; Antonio Limone, presidente dell'Istituto Zooprofilattico e Corrado Cuccurullo che ricopre i ruoli di presidente, amministratore delegato e direttore generale di SoReSa.

Proprio quest'ultimo ha ricevuto diverse mail dall'ex direttore amministrativo di SoReSa, Gianluca Postiglione, per oltre 15 anni ai vertici di SoReSa e dimessosi all'inizio del mese di maggio scorso.

Postiglione il 24 aprile scorso, poco prima di rassegnare le dimissioni da direttore amministrativo dell'azienda, ha inviato una lunga relazione, circa una quindicina di pagine, al presidente dell'organismo di valutazione dell'azienda Franco Mottola, in cui pone diversi allarmi sulle procedure attuate per gli acquisti durante l'emergenza Covid.

Aggiornamento: a proposito delle sue dimissioni da Soresa, Postiglione tiene a precisare la natura della sua scelta:

le mie dismissioni sono totalmente slegate alla relazione ed ai fatti citati nel vostro articolo e sono unicamente legate a scelte professionali. Ho avuto una importante opportunità professionale e l'ho colta. Respingo con forza ogni illazione in merito ad altre presunte motivazioni circa le mie dimissioni.

Il documento: il nodo dei pagamenti anticipati e dei requisiti delle aziende

Aggiornamento: Rispetto al capitolo che segue, l'ufficio legale della Soresa ha inviato a fanpage.it una richiesta di rettifica nella quale specifica che:

la Regione Campania, e per il tramite della società Soresa SpA , al contrario di altre regioni italiane, è l’unica a non aver effettuato alcun pagamento anticipato durante l’emergenza sanitaria Covid -19, nonostante ciò fosse previsto ex art. 34 D.L. n.9 del 2/03/20 stante anche l’ordinanza del Capo Dipartimento della Protezione Civile n. 630;

Nella relazione di Postiglione si precisa innanzitutto che l'ormai ex direttore amministrativo non ha avuto alcun ruolo decisionale in merito alle procedure per gli acquisti di presidi sanitari e per la realizzazione di opere durante l'emergenza Covid. Osservazioni corredate da una lunga serie di mail intercorse tra Postiglione, il presidente Corrado Cuccurullo, indagato nel procedimento della Procura di Napoli, e altri funzionari chiave della SoReSa che hanno avuto un ruolo attivo nell'iter amministrativo relativo ai pagamenti delle forniture. Postiglione scrive della necessità di individuare una procedura speciale Covid per l'indizione delle gare, l'assegnazione ed i pagamenti andando ad individuare nelle procedure fatte da SoReSa fino a quel momento (aprile 2020) una serie di criticità le cui principali sono: il possesso dei requisiti delle ditte per avere l'affido delle forniture, l'obbligo dei RUP di procedere alle verifiche degli stessi entro 60 giorni e il pagamento anticipato delle forniture.

Postiglione scrive che al suo rientro in servizio dopo 3 mesi di aspettativa, esattamente il 31 marzo 2020, ha trovato forniture assegnate per 77 milioni di euro di cui 4,8 milioni già liquidati e invita Cuccurullo e gli altri manager ad attrezzarsi per affrontare i punti di criticità. Postiglione osserva "che nel DL n°9 del 2 marzo 2020 non viene indicato nulla ai soggetti delegati agli acquisti, come SoReSa, in materia di pagamenti".

C'è un vuoto normativo che potrebbe non consentire i pagamenti anticipati e l'osservazione messa nero su bianco ed in punta di diritto da parte di Postiglione prova a mettere in guardia i vertici di SoReSa. Ma mentre Postiglione scrive i pagamenti procedono, come ad esempio il pagamento alla MED per l'acconto del 30% sugli ospedali prefabbricati, è il 1 aprile quando la procedure arriva via mail a Cuccurullo passando per le caselle di diversi manager.

È bene ricordare che il giorno 1 aprile non era stato consegnato nemmeno l'ospedale prefabbricato di Napoli, quello dell'Ospedale del Mare, che ancora oggi è l'unico entrato in funzione, mentre quelli di Salerno e Caserta, come mostrato dall'inchiesta di Fanpage.it, ancora oggi sono chiusi e senza collaudo. Oltre al tema dei pagamenti anticipati, c'è il tema dei requisiti delle aziende che partecipano alle gare.

Scrive Postiglione in una delle mail inviate a Cuccurullo: "C'è ancora molto da perfezione sulle procedure […] resta scoperto il nodo delle verifiche inerenti il possesso dei requisiti per l'affidamento e l'obbligo di perfezionare i controlli entro 60 gg dall'autocertificazione".

La relazione di Postiglione

Emblematico è il caso di un'azienda vincitrice di una fornitura da parte di SoReSa che sollecita il pagamento all'azienda della Regione Campania. Postiglione invia a Cuccurullo una relazione inviata dalla banca di riferimento dell'azienda che segnala dei "punti di attenzione". La banca dell'azienda relaziona a SoReSa sullo stato della ditta quanto segue:

"Vi segnaliamo alcuni punti di attenzione:
1. La fattura proforma non reca la natura giuridica dell'azienda fornitrice;
2. Dalla stessa si evince che si tratta della prima fattura del 2020 (eravamo ad aprile
ndr.);
3. Il fatturato totale dell'azienda è di gran lunga inferiore all'importo del solo acconto
".

Insomma appare evidente che l'azienda in questione non sia una solida azienda che si occupa di forniture mediche, tanto che Postiglione scrive a Cuccurullo: "Esistono a mio avviso, difronte a tali rischi, delle forme di tutela possibili come ad esempio qualificare già nella fase della manifestazione di interesse esclusivamente soggetti che possano dimostrare requisiti specifici di esperienza consolidata nel settore merceologico" e aggiunge "ahimè questo fino ad oggi non è stato fatto".

Secondo Postiglione dunque le procedure messe in campo da SoReSa avrebbero potuto aprire la strada ai predatori del mercato, aziende che si erano occupate di tutt'altro e che hanno sfruttato l'emergenza per arricchirsi e fare speculazione. Si poteva intervenire, forse di doveva intervenire, e proprio Postiglione aveva suggerito come fare. Ma la sua esperienza in SoReSa termina all'inizio di maggio, va via dopo 15 anni, dopo che per un mese aveva cercato di mettere ordine nel caos, predicando evidentemente nel deserto.

Postiglione (Ex SoReSa): "Dovevano garantire la qualità dei prodotti"

"Ho visto tutte le puntate della vostra inchiesta, però non voglio commentare nello specifico, non voglio essere coinvolto" ci dice Postiglione al telefono. La relazione di Postiglione, che evidenzia tutti i rischi delle procedure adottate da SoReSa durante l'emergenza Covid-19, è dettagliata, cita articoli di legge, procedure pregresse, mette in guardia: "Era un punto di vista personale che ho trasmesso all'organismo di valutazione". Ma avranno poi seguito le indicazioni date da Postiglione? "Questo onestamente non glie lo so dire, perché poi sono andato via" risponde l'ex direttore amministrativo di SoReSa. "Durante l'emergenza è chiaro che certi parametri tenuti solitamente saltano, però è mio avviso che il sistema degli acquisti deve garantire comunque degli standard dei dispositivi acquistati, probabilmente uno stratagemma possibile, una scelta che io avrei fatto, era quella di puntare a dei fornitori consolidati per garantire la qualità alta del prodotto" spiega Postiglione.

"Volevo solo esprimere una possibilità, poi se l'abbiano seguita o meno non lo so – racconta – il tema della qualità di quello che si è acquistato non riguarda solo la Campania ma tutte le regioni, molti fornitori hanno colto l'opportunità del mercato e questo non sempre ha favorito l'acquisto dei prodotti migliori. Per me il sistema degli acquisti si poteva organizzare in maniera diversa". 

Postiglione spiega come le aziende avrebbero preso per il collo la Regione Campania imponendo prezzi, modalità di pagamento e forniture: "C'è una responsabilità enorme dei privati, sono stati indegni, hanno speculato enormemente". È pur vero che dall'altro lato doveva esserci la parte pubblica ad arginare questa speculazione, mettendo paletti e norme precise, ed a quanto pare, anche dalla relazione di Postiglione, questo non è avvenuto. "Può anche capitare che da parte del pubblico l'ansia di portare a casa il risultato può indurre a delle semplificazioni".

Semplificazioni che però portano a commettere errori gravi. "Lo so, non sarebbe ne la prima e nemmeno l'ultima volta che la pubblica amministrazione sbaglia a comprare" replica Postiglione. "Resta il fatto che sono consapevole di quanto fosse difficile la situazione, personalmente quello che sta succedendo mi fa male per tutto quello che ho dato a SoReSa, resta il fatto che non c'è legislazione in materia, il legislatore ha lasciato dei vuoti normativi secondo me molto importanti, quindi quello che può valere per me può non valere per altri" conclude Postiglione.

(articolo aggiornato il giorno 7 agosto ore 17.28 e il giorno 8 agosto alle ore 11.30)

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