60 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Incendio Venere degli Stracci: condanna ridotta a Simone Isaia, al vaglio gli arresti domiciliari

Pena ridotta in appello al clochard 32enne imputato per l’incendio dell’opera di Michelangelo Pistoletto a Napoli; il reato contestato cambiato da incendio a danneggiamento seguito da incendio.
A cura di Nico Falco
60 CONDIVISIONI
L'incendio alla "Venere degli stracci" dello scorso luglio
L'incendio alla "Venere degli stracci" dello scorso luglio

Non più incendio, ma danneggiamento seguito da incendio: è stato riformulato il reato contestato a Simone Isaia, accusato di avere distrutto la Venere degli Stracci in piazza Municipio, a Napoli; oggi, 4 aprile, si è tenuto il processo di appello, il clochard è stato condannato a 2 anni e 6 mesi di reclusione, la pena è stata ridotta rispetto ai 4 anni incassati in primo grado. Per il momento l'imputato resta in cella, ma la Corte si è riservata sull'esigenza di valutare la documentazione presentata dai suoi avvocati sul suo stato mentale per una eventuale concessione della detenzione domiciliare.

L'opera di Michelangelo Pistoletto, inaugurata il 28 giugno 2023, era stata distrutta nella notte del successivo 12 luglio: in pochi minuti le fiamme avevano avvolto completamente la struttura, lasciandone solo lo scheletro quando i Vigili del Fuoco erano riusciti a spegnere il rogo. Isaia, 32enne senza fissa dimora e con problemi mentali già diagnosticati, era stato individuato nelle ore successive dagli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Napoli e arrestato. In molti ne avevano invocato la scarcerazione o la sostituzione del carcere con una struttura sanitaria, proprio in considerazione delle sue condizioni, all'appello si era unico anche lo stesso Pistoletto, che aveva invocato clemenza.

In primo grado era arrivata la sentenza: 4 anni di reclusione. Al giovane erano stati concessi i domiciliari, successivamente revocati in quanto si era allontanato dalla struttura designata. Oggi, il processo di appello, che si è concluso con una riformulazione del reato contestato e la successiva riduzione della pena. L'opera è stata nuovamente allestita nello stesso luogo e inaugurata lo scorso 6 marzo.

60 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views