video suggerito
video suggerito
Covid 19

In molte scuole superiori di Napoli proteste anti-Dad: gli studenti spengono il computer

Riaprono le scuole superiori anche a Napoli, ma gli studenti protestano ovunque: aule vuote al Sannazaro, al Pansini e al Vittorini, ingressi regolari al Mazzini. Computer spenti per protesta anche da chi oggi era in regime di didattica a distanza: al centro delle proteste, le norme che regolano l’accesso agli istituti e i trasporti pubblici.
A cura di Giuseppe Cozzolino
581 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Riaprono le scuole superiore di Napoli, ma è caos in tutta la città: lezioni già sospese in alcuni istituti per le proteste del corpo studentesco. In molti casi, anche gli alunni in didattica a distanza hanno volutamente spento i propri computer per manifestare il proprio dissenso contro la normativa che prevede la didattica in presenza solo al 50%, con classi dunque dimezzate e divise tra chi oggi è andato in aula ed altri invece costretti ancora a seguire le lezioni da casa.

Prime proteste al liceo classico Jacopo Sannazaro di Napoli, con gli studenti che sarebbero dovuti entrare in presenza sono rimasti fuori a protestare, coadiuvati dai ragazzi che invece erano in didattica a distanza, che hanno simbolicamente spento i propri computer. La protesta è nata, oltre che per l'alternanza tra presenza e Dad, anche per gli orari differenziati e le normative per il pranzo, che secondo gli studenti penalizza chi entrando alle 10 termina l'orario di lezioni alle 15. Dopo una mattinata di mediazione tra studenti e dirigenti scolastici, alla fine si è giunti all'accordo: l'orario in classe sarà 8-14 quasi tutti i giorni, per un totale di 31 ore a settimana, e di 26-27 ore per il biennio. Lezioni che non saranno recuperata al sabato come inizialmente si era ipotizzato. Soddisfatti studenti ed il preside: da domani al Sannazaro si rientrerà dunque regolarmente.

Proteste anche al liceo classico Adolfo Pansini, dove gli studenti hanno disertato l'ingresso, scioperando a loro volta. "Non ci sentiamo sicuri", hanno spiegato i ragazzi: al centro della protesta, oltre alle norme vigenti che regolano didattica in presenza e a distanza, anche il tema annoso dei trasporti. Al Liceo Scientifico e Linguistico Giuseppe Mazzini di Napoli, invece, ingressi regolari: tanta paura, ma gli studenti sono entrati regolarmente. "Dobbiamo vincere la paura", ha lasciato trapelare qualche studente all'ingresso. La prudenza rimane, ma la voglia di normalità sembra invece aver preso il sopravvento, riportando in aula gli studenti che da mesi seguivano le lezioni da casa. Scioperano invece degli studenti al liceo scientifico e linguistico Elio Vittorini: "Rientrare in aula era necessario", ha spiegato un rappresentante d'istituto, "ma lo era anche garantire a noi studenti la contemporaneità del diritto allo studio e alla salute". Anche in questo caso, dito puntato contro le norme che regolano il rientro, contro i trasporti pubblici giudicati inadeguati e contro il rientro in condizioni definite "non sicure".

581 CONDIVISIONI
32843 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views