In Irpinia mezzo paese è moroso per la tassa rifiuti. Il sindaco di Pietradefusi infuriato denuncia il disservizio

Quasi 500 avvisi di pagamento Tari non recapitati perché “destinatario irreperibile o sconosciuto”. Il sindaco: “Ho segnalato a Poste e denunciato in Tribunale”. La replica di Poste: “Verifiche in corso”.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Il sindaco Nino Musti (a sinistra) e gli avvisi di pagamento non consegnati (a destra)
Il sindaco Nino Musti (a sinistra) e gli avvisi di pagamento non consegnati (a destra)

A Pietradefusi, in Irpinia, la Tari non arriva. O meglio, sarebbe dovuta arrivare ma per motivi tutti da chiarire gli avvisi di pagamento sono tornati indietro perché "indirizzo sconosciuto" o destinatario "irreperibile". Quasi cinquecento, in un paese di 1.900 anime circa (e dunque, avvisi di pagamento potenzialmente sotto quota mille, se si considerano almeno due persone per nucleo familiare). Troppi, soprattutto considerando che tra questi ci sono il sindaco Nino Musti, il parroco don Claudio Moffa, il farmacista, quasi tutto il consiglio comunale, il titolare del bar al centro del paese, e mezza città.

Cosa sia successo, ora, lo stabilirà un giudice: perché il primo cittadino Nino Musti è andato in Tribunale a sporgere denuncia, per poi spiegare a mezzo video la propria versione dei fatti e cioè che "inizialmente avevamo pensato a un ritardo delle Poste, legate al fatto che il mese di agosto il servizio è ridotto. Invece, Poste Italiane ci ha riportato due cassette piene di lettere non consegnate". Musti ha poi aggiungo che su "970 avvisi inviati, circa 450 tornati indietro. Motivazione? Il postino ha segnalato irreperibilità o persona sconosciuta".

"Siccome non è cambiata la toponomastica, non è cambiata l'anagrafica, non è cambiato il gestore dei tributi", aggiunge ancora il sindaco Musti in video, "questa cosa ci ha fortemente insospettiti". Anche perché tra le persone sconosciute ed irreperibili "c'è il sottoscritto, il parroco, quasi la totalità dei consiglieri comunali, la stragrande maggioranza dei dipendenti comunali, alcuni medici, alcuni esercizi commerciali, tra cui anche il bar in piazza". Il sindaco ha quindi scritto a Poste Italiane, che ha garantito un'indagine interna, mentre ora gli avvisi per la Tari saranno consegnati a mano.

Intanto, però, il sindaco ha deciso di rivolgersi alla magistratura, denunciando il tutto al Tribunale di Benevento (competente per il territorio dell'Alta Irpinia, ndr), "perché è stato interrotto un pubblico servizio". E ora sulle rate non pagate, aleggia anche lo spettro di una possibile mora, anche se il sindaco assicura i propri concittadini che farà tutto il necessario affinché quest'ultima non scatti. Sulla vicenda, Poste Italiane ha poi fatto sapere di aver "immediatamente avviato le verifiche sul caso, intanto ha comunicato al sindaco la propria disponibilità a ripetere nei tempi più brevi possibili la consegna. Con il primo cittadino", spiegano da Poste, "è in corso un’interlocuzione mirata a risolvere il problema, riducendo al minimo tempi e disagi".

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