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In casa fabbricavano le penne-pistole, mortali a distanza ravvicinata: arrestati padre e figlio

È accaduto a Bisaccia, nella provincia di Avellino: i due avevano adibito un locale della loro abitazione a laboratorio per la costruzione delle armi.
A cura di Valerio Papadia
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Nella loro abitazione, avevano messo in piedi un vero e proprio laboratorio per costruire armi da fuoco, in particolare le penne-pistole, letali a distanza ravvicinata: padre e figlio, due uomini di 56 e 31 anni, sono stati arrestati a Bisaccia, nella provincia di Avellino. I carabinieri della compagnia di Sant'Angelo dei Lombardi hanno eseguito, nei confronti dei due, un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Avellino: padre e figlio sono gravemente indiziati di aver fabbricato e detenuto illegalmente armi comuni da sparo nonché parti di esse e munizionamento vario.

I due avevano creato un laboratorio per la costruzione delle armi

Le indagini, condotte dai carabinieri della stazione di Lacedonia e coordinate dalla Procura di Avellino, sono partite dopo il ritrovamento, in un casolare abbandonato di Bisaccia, di due pistole, munizioni di diverso calibro e diversi armi artigianali mono-colpo, le sopracitate penne-pistole.

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Le successive ispezioni nell'abitazione del 56enne hanno così permesso ai militari dell'Arma di scoprire, in un locale adibito a rimessa, un vero e proprio laboratorio all'interno del quale l'uomo, in collaborazione con il figlio, costruiva le armi da fuoco artigianali. Nel locale, i carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato numerosi attrezzi di precisione atti alla lavorazione del ferro (in particolare un trapano a colonna con il quale venivano verosimilmente realizzate canne e meccanismi di scatto delle pistole rinvenute) nonché diverso materiale come tubi metallici, molle e canne che venivano utilizzati per la costruzione delle micidiali armi.

Le armi erano tutte funzionanti e pronte a sparare

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Successivamente al sequestro delle armi, su di esse sono stati effettuati i test balistici, che hanno confermato l'idoneità del materiale utilizzato per la fabbricazione delle penne-pistole e di tutte le armi sequestrate ai due uomini.

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