83 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito
Campi Flegrei

Perché a volte il sismografo ai Campi Flegrei è “agitato”

Chi osserva i sismografi dei Campi Flegrei a volte può notare in alcune fasi costanti oscillazioni. Si tratta di terremoti? Questo rumore microsismico di fondo ha una spiegazione e una origine ben precisa.
83 CONDIVISIONI
Il sismografo Campi Flegrei con l'azione del vento
Il sismografo Campi Flegrei con l'azione del vento
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Con l'aumento dell'attività sismica ai Campi Flegrei, molte persone consultano con frequenza pressoché quotidiana il sito dell'Osservatorio Vesuviano aderente all'Ingv, in particolare l'area coi sismografi della zona flegrea e del Vesuvio in tempo reale. Ogni tanto capita di vedere alcuni sismografi che registrano l'attività dei Campi Flegrei piuttosto "agitati". Che significa?

Il sismogramma (cioè il grafico risultante dalle registrazioni fatte dal pennino del sismografo) riporta costanti oscillazioni.  C'è da preoccuparsi?  Ci sono stati terremoti così continui? Assolutamente no: Fanpage.it ha chiesto al vulcanologo Ingv Giuseppe De Natale, la risposta è rassicurante: si tratta dell'azione del forte vento. E alle stazioni posizionate sulla costa, anche del mare agitato. In questi giorni Napoli ha avuto allerta meteo proprio per sporadici temporali ma soprattutto per vento di scirocco più forte del consueto.

Ne possiamo dunque dedurre che i sismogrammi riportano in forma di oscillazioni una serie di accadimenti che non sono necessariamente legati a eventi tellurici: rumore antropico generato dal passaggio di grandi mezzi, da  ferrovie e autostrade,  ma anche registrare fenomeni che esprimono la vitalità della terra, come il vento, i tuoni, il movimento dei fiumi, dei laghi, del mare. Questo fenomeno è detto «rumore microsismico di fondo». 

Ai Campi Flegrei è attiva una rilevante rete permanente di 28 stazioni terrestri e marine che "vigila" sull'attività sismica.  Delle 28 stazioni, 23 delle quali digitali.  La rete dispone anche di 8 sensori infrasonici: 4 microfoni infrasonici Infracyrus e un array infrasonico di 4 elementi basato su questi stessi sensori ed installato sul tetto dell’edificio dell’Osservatorio Vesuviano. Alla rete permanente si aggiunge, poi, la Rete Sismica Mobile dell’Osservatorio Vesuviano, composta da 12 stazioni sismiche a larga banda di cui 4 dotate anche di accelerometro.

83 CONDIVISIONI
162 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views