Perché a volte il sismografo ai Campi Flegrei è “agitato”
Con l'aumento dell'attività sismica ai Campi Flegrei, molte persone consultano con frequenza pressoché quotidiana il sito dell'Osservatorio Vesuviano aderente all'Ingv, in particolare l'area coi sismografi della zona flegrea e del Vesuvio in tempo reale. Ogni tanto capita di vedere alcuni sismografi che registrano l'attività dei Campi Flegrei piuttosto "agitati". Che significa?
Il sismogramma (cioè il grafico risultante dalle registrazioni fatte dal pennino del sismografo) riporta costanti oscillazioni. C'è da preoccuparsi? Ci sono stati terremoti così continui? Assolutamente no: Fanpage.it ha chiesto al vulcanologo Ingv Giuseppe De Natale, la risposta è rassicurante: si tratta dell'azione del forte vento. E alle stazioni posizionate sulla costa, anche del mare agitato. In questi giorni Napoli ha avuto allerta meteo proprio per sporadici temporali ma soprattutto per vento di scirocco più forte del consueto.
Ne possiamo dunque dedurre che i sismogrammi riportano in forma di oscillazioni una serie di accadimenti che non sono necessariamente legati a eventi tellurici: rumore antropico generato dal passaggio di grandi mezzi, da ferrovie e autostrade, ma anche registrare fenomeni che esprimono la vitalità della terra, come il vento, i tuoni, il movimento dei fiumi, dei laghi, del mare. Questo fenomeno è detto «rumore microsismico di fondo».
Ai Campi Flegrei è attiva una rilevante rete permanente di 28 stazioni terrestri e marine che "vigila" sull'attività sismica. Delle 28 stazioni, 23 delle quali digitali. La rete dispone anche di 8 sensori infrasonici: 4 microfoni infrasonici Infracyrus e un array infrasonico di 4 elementi basato su questi stessi sensori ed installato sul tetto dell’edificio dell’Osservatorio Vesuviano. Alla rete permanente si aggiunge, poi, la Rete Sismica Mobile dell’Osservatorio Vesuviano, composta da 12 stazioni sismiche a larga banda di cui 4 dotate anche di accelerometro.