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Il sindaco di Marigliano Carpino al Gip: nessuna compravendita di voti o favori ai clan

Il sindaco di Marigliano Antonio Carpino, arrestato ieri per presunto voto di scambio con la camorra, ha negato ogni accusa nell’interrogatorio di garanzia davanti al Gip: nessuna compravendita di voti, nessuna promessa di appalti ai clan. La conoscenza con Luigi Esposito dovuta al suo lavoro di avvocato penalista.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Antonio Carpino, sindaco di Marigliano
Antonio Carpino, sindaco di Marigliano

Nessuna compravendita di voti, nessuna promessa di appalti o favori di alcun genere ai clan: il sindaco di Marigliano, Antonio Carpino, si è difeso da ogni accusa oggi nell'interrogatorio di garanzia davanti al Gip Egle Pilla, rispondendo a tutte le domande. Carpino è stato arrestato ieri dai carabinieri per presunti “scambio elettorale politico-mafioso” e “corruzione elettorale aggravata dal metodo mafioso”, che sarebbero stati commessi a Marigliano, dall’ottobre 2014 al giugno 2015. Inchiesta che vede 5 indagati. Il sindaco di Marigliano, assistito dal suo legale Francesco Picca, ha respinto tutte le accuse e chiarito anche le circostanze che lo portarono a conoscere Luigi Esposito, altro destinatario della misura cautelare e già detenuto in regime di 41bis, durante la sua attività di avvocato penalista. Fornendo anche spiegazioni in merito alle accuse mosse nei suoi confronti da alcuni collaboratori di giustizia. Carpino era già in corsa per la riconferma alla prossima tornata elettorale delle comunali di settembre, sostenuto anche dal Pd locale.

Il sindaco ha risposto a tutte le domande del Gip

Il primo cittadino di Marigliano da ieri è recluso nel carcere napoletano di Secondigliano. Ieri era stato arrestato dai carabinieri di Castello di Cisterna nell'ambito delle indagini sul presunto intreccio tra camorra e politica della DDA (pm Esposito e Rossi). Davanti al Gip Egle Pilla, accompagnato dal suo legale, l'avvocato Francesco Picca, Carpino oggi ha risposto a tutte le domande, ma ha negato ogni addebito contestato. Ha negato la presunta compravendita dei voti, l'accusa di avere promesso appalti ai clan attraverso la costituzione di una cooperativa di ex detenuti da costituire per agevolare l'assegnazione di determinati servizi comunali, come quello per la pulizia delle strade nel rione popolare Pontecitra.

Carpino ha affermato di conoscere bene Luigi Esposito, detto "o' sciamarro" (l'altro destinatario delle misure cautelari emesse dal gip Egle Pilla) in quanto è stato per molti anni suo cliente (il sindaco Carpino è un avvocato penalista). A lui, e a tantissime altre persone, ha chiesto il voto, ha riferito durante l'interrogatorio di garanzia, nell'imminenza delle tornate elettorali alle quali si è presentato come candidato. Carpino avrebbe anche fornito alla Procura (che ora potrà, o meno, fare accertamenti) la sua spiegazione dei fatti in merito alle ragioni che avrebbero spinto i collaboratori di giustizia, uno in particolare, a rendere dichiarazioni di quel tenore sul suo conto. Propalazioni, a suo dire, rese per ritorsione.

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