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Elezioni Regionali Campania 2020

Marigliano, arrestato il sindaco Antonio Carpino per scambio elettorale politico-mafioso

Bufera sulle elezioni comunali a Marigliano, arrestato dai carabinieri il sindaco in carica Antonio Carpino, già in corsa per la riconferma alla tornata elettorale di settembre. Il primo cittadino è accusato, assieme ad altri, di “scambio elettorale politico-mafioso” e “corruzione elettorale aggravata dal metodo mafioso”, che sarebbero stati commessi a Marigliano, dall’ottobre 2014 al giugno 2015. Sono 5 gli indagati.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Bufera sulle elezioni comunali a Marigliano, arrestato dai carabinieri il sindaco in carica Antonio Carpino, sostenuto dal Partito democratico, già in corsa per la riconferma alla tornata elettorale di settembre. Il primo cittadino è accusato, assieme ad altri, di “scambio elettorale politico-mafioso” e “corruzione elettorale aggravata dal metodo mafioso”, che sarebbero stati commessi a Marigliano, dall’ottobre 2014 al giugno 2015. Destinatario della misura cautelare anche Luigi Esposito, già detenuto in regime di 41bis. Accuse pesanti per il primo cittadino mariglianese, di professione avvocato penalista, dalle quali potrà difendersi nel corso del procedimento e dimostrare la propria estraneità ai fatti. Carpino aveva da poco ricevuto il sostegno del Partito Democratico per la ricandidatura. L'investitura ufficiale era arrivata lo scorso mese di giugno: Alle prossime elezioni amministrative del 20 e 21 Settembre 2020 il Partito Democratico di Marigliano, unitamente a tutta la coalizione di maggioranza politica, rinnova la propria fiducia ed il proprio sostegno al candidato Sindaco Antonio Carpino", era scritto nella nota che annunciava la candidatura. Carpino è anche Presidente del Tavolo dei Comuni dell’Agenzia di Sviluppo Area Nolana.

L'operazione dei carabinieri: 5 indagati

L'operazione dei Carabinieri, Nucleo Operativo della Compagnia di Castello di Cisterna, è scattata questa mattina. I militari dell'Arma hanno dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale di custodia in carcere, emessa dal Gip dei Tribunale di Napoli su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia (DDA), nei confronti dei due indagati, ritenuti gravemente indiziati, in concorso tra loro e con i collaboratori di giustizia Cristiano Piezzo, Massimo Pelliccia e Tommaso Schisa del reato di “scambio elettorale politico-mafioso” ed anche di “corruzione elettorale aggravata dal cosiddetto metodo mafioso”, commessi in Marigliano, dall’ottobre 2014 al giugno 2015.

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