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Francesco Pio Maimone ucciso a Napoli, ultime news

Il padre di Francesco Pio Maimone, ucciso a 18 anni a Napoli: “Assassino non esca mai più dal carcere”

Oggi la convalida del fermo per Valda, accusato dell’omicidio di Francesco Pio Maimone a Mergellina. Il padre della vittima: “Per lui fine pena mai”.
A cura di Nico Falco
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La vittima, Francesco Pio Maimone
La vittima, Francesco Pio Maimone
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"Non venti anni di carcere, chiediamo giustizia: chi ha ucciso Francesco Pio non deve uscire mai più dal carcere". A parlare è Antonio Maimone, padre del 18enne ucciso nella notte tra domenica e lunedì nella zona degli chalet di Mergellina, Napoli centro. Ieri a a Pianura centinaia di giovani sono scesi in strada per una fiaccolata tra le case gialle di via Josè Maria Escrivà, la zona dove viveva il ragazzo.

Per l'omicidio è stato fermato un 19enne di Barra, Francesco Pio Valda, per gli inquirenti legato a contesti di criminalità organizzata e in particolare al clan Cuccaro, attivo nel quartiere di Napoli Est. Avrebbe sparato per una discussione tra giovani, sorta quando un altro ragazzo, appartenente a una comitiva del Rione Traiano, gli avrebbe sporcato una scarpa, forse con un cocktail o pestandogli il piede. E uno dei colpi, esplosi anche verso i giovani agli chalet, ha centrato al petto Maimone, uccidendolo in pochi istanti. Il ragazzo è stato rintracciato dalla squadra mobile a Ponticelli nell'abitazione di conoscenti, l'udienza di convalida del fermo è stata fissata per oggi, 23 marzo.

L'autopsia sul corpo di Francesco Pio Maimone è stata fissata per oggi; una volta liberata la salma arriverà il placet dell'autorità giudiziaria per i funerali, che si terranno sabato a Pianura nella chiesa di San Lorenzo Martire, alle 15. "Noi vogliamo giustizia – continua l'uomo ai microfoni di Fanpage.it – chiediamo il fine pena mai per questa persona. Mio figlio era un semplice rider, consegnava le pizze a domicilio e aveva il sogno di aprirsi un'attività tutta sua. Aveva compiuto 18 anni a settembre. Lui era un esempio di Napoli, che oggi rappresenta tutte queste persone che oggi ci stanno onorando della loro presenza. Se tutte queste persone oggi sono qui significa che mio figlio si faceva voler bene dal mondo intero. A Pianura, al Vomero, a Napoli centro ci sono molti casi come quello di mio figlio. Potremmo fare un'associazione, per lanciare un messaggio a tutti i giovani, per dire loro che oggi devono lavorare, perché la malavita non li porta su nessuna strada".

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