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Il Comune di Sarno rischia il default e chiede aiuto allo Stato: dovrà risarcire le vittime dell’alluvione

Il Comune di Sarno (Salerno) chiede l’intervento dello Stato per risarcire le vittime dell’alluvione del 1998: la spesa non è sostenibile per i bilanci e porterebbe al crollo dei servizi.
A cura di Nico Falco
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I danni della frana che travolse Sarno nel 1998
I danni della frana che travolse Sarno nel 1998

Il Comune di Sarno dovrà versare oltre 50milioni di euro come risarcimento alle vittime della frana che devastò l'area nel 1998 causando solo nella cittadina del Salernitano 137 morti; lo ha stabilito la Cassazione, sancendo che il risarcimento, circa 160 milioni di euro in totale, dovrà essere pagato anche dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dalla ministero dell'Interno. Una cifra che, però, non è sostenibile per l'amministrazione comunale e potrebbe significare il default finanziario. Da qui, la proposta: che se ne faccia carico lo Stato, come già avvenne per i risarcimenti per la tragedia di San Giuliano di Puglia del 2022.

La proposta: prestito dal Fondo di Solidarietà comunale

Nella serata del 30 giugno il Comune di Sarno ha approvato all'unanimità un documento che segna l'avvio di un percorso istituzionale per trovare una soluzione definitiva alla vicenda dei risarcimenti; l'atto è stato trasmesso alle massime cariche dello Stato, agli organi di Governo e ai soggetti istituzionali competenti; la richiesta è di istituire un fondo straordinario, in modo da salvaguardare la stabilità finanziaria dell'Ente e la continuità dei servizi pubblici.

Nel testo approvato viene proposta anche la possibilità di una sorta di prestito, di cui lo Stato rientrerebbe in possesso riducendo di centomila euro i soldi del Fondo di Solidarietà Comunale che il Comune riceve annualmente. Viene inoltre contemplata la possibilità di alienare beni patrimoniali pubblici, recuperando così risorse da includere nei bilanci 2026-2028.

Il sindaco Squillante: "Salvaguardare futuro della città"

Per il sindaco di Sarno, Francesco Squillante, il percorso avviato ha "un solo obiettivo: salvaguardare il futuro della città di Sarno. Evitare che Sarno, già segnata da una tragedia umana immane, debba sopportare anche il peso economico, con gravi ripercussioni sui servizi". Si tratta, ha aggiunto il Primo Cittadino, di "una responsabilità collettiva", della "sfida di un’intera comunità che, senza dimenticare il dolore e la memoria, è oggi chiamata a difendere la stabilità e l’equilibrio della città. Questo significa guardare al futuro e difendere le nuove generazioni – ha aggiunto – Sarno non può pagare per i suoi morti, è anche una questione di civiltà, di etica e morale".

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