video suggerito
video suggerito

“Il Comune di Napoli vuole privatizzare asili e scuole d’infanzia” scoppia la protesta dei sindacati

I sindacati Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl e Csa contrari all’avvio di percorsi di privatizzazione nella scuola da 0 a 6 anni. Simeone: “Va difeso il sistema educativo pubblico”
A cura di Pierluigi Frattasi
51 CONDIVISIONI
Immagine

"Il Comune di Napoli vuole privatizzare asili nido e scuole d'infanzia". Scoppia la protesta dei sindacati, con Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl e Csa contrari e pronti a fare le barricate per difendere il servizio educativo pubblico e grosse fibrillazioni anche nella maggioranza in consiglio comunale. Nino Simeone, presidente della commissione Infrastrutture e componente di quella Scuola, non ha dubbi: "Una
scelta che rappresenterebbe un tentativo maldestro di scaricare su lavoratori e famiglie il peso di un fallimento amministrativo".

Ipotesi privatizzazione scuole comunali, l'ira dei sindacati

L'ipotesi di privatizzazione delle scuole comunali per i bimbi da 0 a 6 anni è emersa in un incontro degli scorsi giorni tra l'amministrazione ed i sindacati di categoria. Il Comune di Napoli, infatti, come anticipato da Fanpage.it, è stato commissariato dal Governo per quanto riguarda asili nido (0-3 anni) e scuole d'infanzia (3-6 anni), ed è stato nominato commissario lo stesso sindaco Manfredi.

Mercoledì 18 giugno scorso, si è tenuto un incontro con i sindacati sulle strategie per l'ampliamento del numero nei nidi dell'Infanzia della città di Napoli "ai fini del raggiungimento degli obbiettivi di servizio introdotti dalla Legge 234 del 30 dicembre 2021", come scrivono in una nota Luciano Nazaro e Danilo Criscuolo (Fp Cgil), Agostino Anselmi e Giuseppe Ratti (Cisl Fp), Annibale De Bisogno e Ida Grassia (Uil Fpl).

"Nel bel mezzo dello stato di agitazione del settore educativo – scrivono – per rivendicazioni legittime e sacrosante e rappresentate da tempo da CGIL CISL e UIL, l'Assessore all'Istruzione e alle Famiglie, il Direttore Generale e il Direttore dell'Area Educazione, hanno preannunciato a tutte le sigle sindacali la volontà di attivare percorsi e dinamiche di privatizzazione del settore per rispondere ad un commissariamento dovuto all'incapacità di raggiungere gli obiettivi così prefissati da anni a livello nazionale ampiamente sottovalutati e da Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl sottolineati da anni in ogni sede politica e sindacale. Assistiamo all' ennesima visione meramente amministrativa della città miope, tesa alla barbara privatizzazione del Servizio Pubblico in nome della riduzione della spesa pubblica".

Quindi, i sindacati della triplice avanzano una richiesta a Manfredi:

Auspichiamo che il Sindaco, Presidente dell'ANCI, possa intervenire su questi temi che troppo spesso vengono proposti nel pieno disinteresse della qualità dei servizi e delle politiche occupazionali, nonché della promozione reale di dignitose condizioni lavorative per tanti professionisti nella nostra città, nel nostro paese. Come funzione pubblica difenderemo la promozione del Servizio Pubblico, lotteremo per il miglioramento e l'aumento dell'offerta pubblica non accetteremo e non faremo sconti a posizioni diverse.

Il Csa, con Franca Pinto, scrive:

In questa riunione l’Amministrazione ha comunicato che la loro proposta, per noi a dir poco “assurda”, per uscire dal commissariamento, era quella di aprire il servizio al privato convenzionato attraverso una forma di accreditamento! Il CSA si è fermamente opposto a questa proposta ed ha espresso tutte le proprie perplessità di oggi come di ieri, ricordando ai presenti che anche in un passato non troppo lontano si oppose con forza a qualsiasi idea di apertura al privato.

E aggiunge:

Oggi tutto ciò ci rende basiti e sgomenti rispetto al fatto che un’Amministrazione, che sin dal suo insediamento ha sempre espresso di voler investire nella scuola pubblica, oggi parli di privato. Pensiamo che forse ci siamo trovati in un programma chiamato “scherzi a parte” perché diversamente il nostro NO lo porteremo in piazza e lo grideremo ad alta voce. Per questo motivo chiediamo al Sindaco, ex rettore di un Università Pubblica nonché Presidente dell’Anci, di intervenire e continuare nel mandato che ELLA stesso ha pronunciato all’inizio della sua consiliatura, ossia investire nel pubblico, nella scuola e nei livelli occupazionali. Se il commissariamento è stato frutto di strategie sbagliate non continuiamo in questi errori, viceversa riportiamo il tutto a risposte positive che i lavoratori di questo settore si aspettano e meritano di avere. Il CSA ha proposto, per ampliare l’offerta e rispondere alle esigenze dell’utenza, di fare un monitoraggio teso all’individuazione di tutti gli spazi utilizzabili al fine di tale ampliamento. La nostra proposta pertanto, non solo non è quella di aprire al privato, ma viceversa è quella di reinternalizzare ciò che c’è. Questa è la vera sfida, questa è la vera lotta che chiediamo al Sindaco di portare avanti insieme.

Simeone: "No alla privatizzazione della scuola a Napoli"

Decisamente contrario alla privatizzazione della scuola anche Nino Simeone, componente della commissione Istruzione, che in una nota scrive:

"In un momento di forte tensione e mobilitazione del settore educativo, legata a rivendicazioni più che legittime sostenute da tempo dai sindacati di categoria, desta profonda preoccupazione la notizia secondo cui, da Palazzo San Giacomo, durante un incontro tra l'Assessore all'Istruzione, il Direttore Generale e il Direttore dell'Area Educativa del Sistema Integrato 0/6 anni del Comune di Napoli, sia stata preannunciata a tutte le sigle sindacali l'intenzione di avviare percorsi di privatizzazione dei servizi educativi comunali. Una scelta che rappresenterebbe un tentativo maldestro di scaricare su lavoratori e famiglie il peso di un fallimento amministrativo, frutto dell'incapacità della direzione generale, di raggiungere obiettivi fissati da anni e sistematicamente ignorati, nonostante le continue segnalazioni delle organizzazioni sindacali".

E aggiunge:

"Alla città di Napoli si contesta il mancato raggiungimento di una certa percentuale di presenze nelle strutture comunali. Ma nessuno dice che Napoli ogni anno registra una lista d'attesa di circa 1.200 bambini per l'accesso ai servizi educativi pubblici. Questo perché le strutture disponibili sono poche, spesso in condizioni fatiscenti e, in alcuni casi, ai limiti della sicurezza. Eppure, con un investimento contenuto di pochi milioni di euro, si potrebbero riqualificare edifici esistenti e recuperare immobili abbandonati presenti in diversi quartieri della città. Un intervento serio, concreto e strutturale per rispondere ai bisogni reali della cittadinanza.

Poi conclude:

La responsabilità del mancato raggiungimento degli obiettivi è da attribuire a chi avrebbe dovuto pianificare, agire e programmare – e non l'ha fatto. Altro che privatizzazione. Vogliamo parlare dell'evasione tariffaria sulla mensa scolastica? È tra queste inefficienze che vanno cercate le vere responsabilità. Non certo nella scuola pubblica, che ha continuato a garantire un servizio di qualità solo grazie all'impegno, alla competenza e alla dedizione del personale educativo e scolastico. La scuola pubblica non si tocca. Napoli non ha bisogno di operazioni contabili che mirano a ridurre la spesa pubblica a discapito dei diritti dei cittadini".

Anche Simeone, che è componente della maggioranza, si appella al primo cittadino:

Il Sindaco, persona seria e istituzionalmente sensibile, nella sua veste anche di Presidente ANCI, ascolterà la realtà dei fatti: quella raccontata da chi lavora ogni giorno nei nidi e nelle scuole, e dalle famiglie che vivono quotidianamente le difficoltà causate dalla carenza di strutture e servizi. Non certo dai dirigenti che descrivono dinamiche lontane dalla realtà, frutto di una scarsa conoscenza del territorio. Come Consigliere comunale, ne parlerò direttamente con il Sindaco, del quale conosco bene le sensibilità e la visione politica. Sono certo che non ha alcuna intenzione di privatizzare il servizio scolastico, né di assecondare visioni distorte provenienti da alcuni dirigenti. Lo ha già dimostrato con i fatti su tante questioni: prima con ANM e poi con ABC".

51 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views