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I lussi dello spacciatore dei Quartieri Spagnoli: “Cambia un orologio da 50mila euro al giorno?”

Nell’ordinanza contro il clan Saltalamacchia-Esposito-Masiello si parla anche del tenore di vita di uno dei boss, che avrebbe causato frizioni con gli altri.
A cura di Nico Falco
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Immagine di repertorio
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Uno degli spacciatori ai vertici del sistema droga dei Quartieri Spagnoli poteva contare su un enorme e continuo flusso di denaro, grazie al quale poteva concedersi lussi di ogni tipo. Uno sfoggio che, però, aveva attirato l'attenzione degli altri boss del cartello, tanto da innescare frizioni perché uno degli altri capi credeva che quei soldi fosse stato in qualche modo sottratto dai dividendi. Emerge anche questo dall'ordinanza con cui ieri Polizia e Carabinieri hanno smantellato i Saltalamacchia-Esposito-Masiello: operazione da 54 misure cautelari, che ha colpito anche quelli che sarebbero i gestori della piazza di spaccio della "Sposa", la più antica e fruttuosa del centro di Napoli, che sarebbe stata guidata da Carmine Furgiero detto ‘o Pop, divenuto celebre qualche anno fa su Internet come lo "svacantatore di piscine".

Il lusso dello spacciatore: magliette da 1000 euro, orologio da 50mila

Dell'alto tenore di vita di uno dei componenti del gruppo si parla in una intercettazione captata l'8 gennaio 2020 in casa di Vincenzo Masiello, ritenuto uno dei boss del triumvirato (con Antonio Esposito ed Eduardo Saltalamacchia). Si evince, si legge nell'ordinanza firmata ieri dal gip Carla Sarno su richiesta della Dda, che Saltalamacchia aveva un risentimento nei confronti di Masiello in quanto pensava che si fosse arricchito coi soldi del gruppo e che gli aveva chiesto conto di un Rolex d'oro che l'uomo però sosteneva di possedere da quando faceva il rapinatore.

La conversazione è incentrata sulle spese di Vincenzo Masiello, delle quali parla il padre, Antonio:

Che si cambia un orologio al giorno di 50mila euro?  Tiene la macchina affittata di 50mila euro… ogni maglietta mille euro?

L'uomo ricorda che gli altri due boss, notando quell'elevato stile di vita, avrebbero potuto pensare che il ragazzo si fosse appropriato dei soldi che avrebbe invece dovuto dividere con loro durante il periodo di detenzione di Saltalamacchia. La situazione aveva causato delle fibrillazioni all'interno del cartello criminale ma, rileva il gip, i rapporti si erano ricomposti dopo la scarcerazione di Saltalamacchia in quanto "gli interessi commerciali dei tre sodali sono tali che il superamento degli attriti rinforza e compatta la loro unione".

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