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Covid 19

Gli insegnanti della scuola Salvemini scrivono a De Luca: “In aula 1 studente su 4 a gennaio, meglio la Dad”

Lettera dei docenti della primaria al Governatore: “Aule vuote perché i genitori hanno paura a causa dei tanti contagi e per le quarantene”
A cura di Pierluigi Frattasi
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“Frequenza a scuola degli studenti più alta con la DaD, la didattica a distanza, piuttosto che con le lezioni in presenza”. È quanto sostengono i docenti della scuola primaria “Salvemini” di Barra, nella zona orientale di Napoli, sulla base dei dati relativi alla settimana dal 10 al 14 gennaio scorsi, ossia nel primo giorno di Didattica a distanza dopo le feste di Natale e nei 4 giorni successivi in presenza in conseguenza della sospensione dell’Ordinanza regionale 1 del 2022 del Presidente della Regione Campania, sospesa poi dal Tar.

I docenti a De Luca: "Meglio la DaD"

Gli insegnanti hanno inviato una lettera al governatore Vincenzo De Luca, che l'ha citata nel suo intervento web del venerdì, nella quale si chiedono: “È meglio una scuola in DAD con la partecipazione, destinata a crescere nei numeri, del 43,7% degli alunni e con rischio di contagio “zero” per tutti gli interpreti, oppure una scuola solo formalmente dichiarata aperta e in presenza, ma di fatto fantasma perché frequentata dal 28,9% degli alunni e solo teatro di potenziale contagio al Covid 19?”.

La lettera con i dati del monitoraggio

Nel documento, i docenti della scuola primaria, ex elementare, fanno un confronto sui dati della frequenza a scuola dei propri studenti, con e senza l'ordinanza regionale sulla DaD in vigore, prendendo a riferimento, come detto, la settimana scolastica 10/01/2022 – 14/01/2022, successiva al rientro dalle vacanze di Natale.

Secondo il monitoraggio diffuso, che prende in esame 5 classi, la scuola Salvemini avrebbe registrato una media del 43,7% di alunni frequentanti nella giornata di lunedì 10 gennaio, con la DaD prevista dall'ordinanza regionale. Mentre da martedì 11 a venerdì 14 gennaio la media sarebbe scesa al 28,9%.

“Emerge con chiarezza – sottolineano i docenti – il dato della scarsa e minore frequenza degli alunni in presenza (28,9%) rispetto alle percentuali di frequenza riscontrabili in modalità di “didattica a distanza” (43,7)%. Dato percentuale peraltro sottostimato e destinato a sicura crescita nei giorni successivi, perché rilevato nel primo ed unico giorno di attivazione della DAD, mentre erano ancora in corso le procedure di iscrizione/reiscrizione degli allievi alle piattaforme didattiche digitali per la didattica a distanza utilizzate dall’istituto scolastico”.

“Aule vuote perché i genitori hanno paura”

Ma perché le aule con le lezioni in presenza sono vuote? Per i docenti, oltre alla complessità delle norme anti-Covid e la difficoltà di assicurare celermente una grande quantità di tamponi, ci sono da considerare anche tanti altri fattori:

  • Scelte deliberate di alcuni genitori di non esporre i propri figli, per la stragrande maggioranza non vaccinati, a potenziale contagio, in un periodo di crescita esponenziale dei casi su base nazionale e regionale.
  • Quarantene di alunni perché conviventi di familiari positivi o perché contatti stretti di positivi.
  • Quarantene di genitori o familiari.
  • Quarantene o atteggiamenti prudenziali/precauzionali di attori terzi decisivi per il buon funzionamento del “sistema scuola” (nonni, zii, parenti, terzi delegati a portare e prelevare gli alunni da scuola, autisti addetti ai servizi del trasporto scolastico etc).
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