Giovanni Marchionni morto sullo yacht: per le verifiche l’esperto che si occupò della Costa Concordia

L'ingegnere Antonio Scamardella, che per conto della Procura di Grosseto si occupò del naufragio della Costa Concordia, è nel pool di esperti che l'avvocato Maurizio Capozzo ha nominato per gli accertamenti sulla morte di Giovanni Marchionni, il 21enne di Bacoli (Napoli) trovato senza vita su uno yacht ormeggiato ad Olbia l'8 agosto scorso; ad affiancarlo, l'ingegnere Filippo Scamardella e il dottore Sebastiano Ackermann.
Il decesso di Marchionni sarebbe avvenuto per arresto cardiocircolatorio e non sono state trovate tracce di stupefacenti o altre sostanze, in base ai primi risultati dell'autopsia, ma si attende l'esito degli della analisi chimico-istologiche. Da chiarire anche il motivo per cui il giovane si trovasse sull'imbarcazione, in quei giorni ormeggiata nel porticciolo della Marina di Portisco; per la famiglia era al lavoro, ma non risulta inquadrato e proprio su questo aspetto, parallelamente, l'Inail ha avviato verifiche per accertare se fosse impiegato in nero. I funerali si sono svolti il 15 agosto a Bacoli; per la circostanza il sindaco, Josi Gerardo Della Ragione, ha proclamato il lutto cittadino.
Lo yacht è di proprietà di Annalaura di Luggo, manager e consigliere delegato del cantiere nautico Fiart Mare, assistita dagli avvocati Giampaolo Murrighile e Sebastiano Giaquinto. Per gli accertamenti la Procura di Tempio Pausania, che indaga sulla vicenda, ha scelto il consulente Salvatore Mangano. Il conferimento dell'incarico è previsto per le 15 di domani, 22 agosto; le verifiche si concentreranno nella sala macchine, sull'impianto di condizionamento, nella vasca acque nere e nel vano batterie.