Gennaro Sangiuliano capolista di Fdi in Campania, è tutto pronto. Ma il suo obiettivo è un altro

Gennaro Sangiuliano ha un piano. Ce l'ha sempre avuto, dice chi lo conosce bene, dai tempi de "Il Roma" di Pinuccio Tatarella in via Chiatamone a Napoli. Il piano del giornalista Rai, già ex direttore del Tg2, dimessosi dal dicastero della Cultura con clamore e oggi inviato della tv di Stato a Parigi, è anzitutto quello di presentare bene la sua nuova fatica letteraria: dopo aver analizzato Putin e Trump, ora "Sangiu" accende i fari su Recep Tayyip Erdoğan, presidente della Turchia, con una biografia a breve in uscita per Mondadori. Ma il clamoroso addio al governo Meloni dopo il cosiddetto «caso Maria Rosaria Boccia» per Sangiuliano ha rappresentato uno smacco da cui non si è ancora del tutto ripreso, dice chi lo conosce. Profilo bassissimo in questi mesi, ma ora la politica è tornata a bussare e dalla città natale, Napoli.
Capolista di Fratelli d'Italia alle elezioni Regionali in Campania: Genny Sangiuliano ha detto sì e sta già iniziando a lavorarci. A quanto apprende Fanpage presenterà la candidatura mercoledì 22 ottobre, accompagnato dal suo ex collega di governo, Francesco Lollobrigida, ministro dell'Agricoltura (nonché ex compagno di Arianna Meloni) e al candidato governatore Edmondo Cirielli.
A dargli sponda su Napoli, organizzare eventi, passeggiate, incontri strategici, insomma a definire la campagna elettorale del capolista del primo partito italiano, un trittico interessante. Il primo è una vecchia conoscenza, Amedeo Laboccetta, già parlamentare vicino a Silvio Berlusconi, a lungo consigliere comunale a Napoli, uomo di destra cresciuto nelle giovanili missine, il Fronte della Gioventù e il Fuan, esattamente come Sangiuliano (dal quale però lo separano 14 anni, Laboccetta è del 1948). Poi ci sono padre e figlio, ovvero Claudio e Dario Renzullo. Claudio, proveniente dal Msi è stato più volte consigliere comunale a Napoli. Dario Renzullo, invece, di Sangiuliano è stato finanche consulente al ministero della Cultura. Renzullo jr in passato è stato al centro di polemiche per la sua appartenenza al gruppo di estrema destra Casapound, attivismo che lui dice «chiuso nel 2013».
Dunque il piano, a stretto giro, è conquistare un posto in Consiglio regionale in Campania. E poi? Anzitutto, evidentemente, poi scegliere se far valere le prerogative dell'attività politica e quindi ottenere il distacco lavorativo – con buona pace dei sindacati che in Rai protestano – dall'ufficio di corrispondenza Rai a Parigi, come del resto previsto dalla legge per coloro che entrano a far parte di assemblee elettive. Poi tocca continuare a risalire la china, dalle umiliazioni del caso Boccia, in attesa della prossima fermata del treno della politica napoletana. Che sicuramente nel 2026 approderà alle Elezioni Comunali di Napoli. E l'idea di puntare a fare il sindaco della sua città – magari se l'attuale sindaco Gaetano Manfredi, non dovesse ricandidarsi – Sangiuliano, dice chi lo conosce, l'ha accarezzata più volte.