Furto nel bar La Dolce Sosta di Ischia, scoperto grazie all’asso di picche: tradito dal tatuaggio

Si era infilato nottetempo nel bar "La Dolce Sosta" di Ischia e in pochi minuti aveva fatto razzia dei soldi contenuti nella cassa e aveva preso anche alcuni tablet usati dallo staff. E, altrettanto velocemente, era sgattaiolato fuori. Tutto liscio, insomma. Se non fosse per quel particolare che, poche ore dopo, ha condotto i carabinieri fino alla sua porta: un grosso tatuaggio sull'avambraccio che raffigura un asso di picche. Dovrà ora difendersi dall'accusa di furto aggravato un 29enne isolano, nella cui abitazione sono stati trovati parte della refurtiva e la strumentazione informatica.
Il furto nella via dello shopping di Ischia
Il furto risale alla notte scorsa, ai danni del noto bar del corso Vittorio Colonna, centro dello shopping dell'isola del Golfo di Napoli. La scoperta al mattino, quando il titolare, al momento dell'apertura, si è accorto delle forzature sulla porta di ingresso. Una volta dentro ha accertato che la cassa era stata svuotata, con un bottino rilevante: 11mila euro. L'uomo ha chiamato i carabinieri e, durante il sopralluogo, è emerso che erano scomparsi anche 6 tablet usati dallo staff.
Il ladro riconosciuto dal tatuaggio
I militari hanno avviato le indagini e hanno acquisito le registrazioni delle telecamere di sorveglianza della zona, per ricostruire il momento del furto e i movimenti del responsabile. Ed è stato proprio in quelle immagini che hanno notato un dettaglio che si è rivelato fondamentale: il ladro ha agito con le braccia scoperte e ha dei vistosi tatuaggi. Nei frame si notano distintamente due teschi e delle scritte sull'avambraccio destro e, sul dorso della mano destra, l'asso di picche delle carte da poker.
La ricerca si è conclusa poco tempo dopo. Il 29enne, già noto alle forze dell'ordine, è stato rintracciato in uno stabile abbandonato di via Terme. Insieme a lui, alcuni blister di monete e buste con soldi contanti per un totale di 5mila euro; in un altro borsone c'erano i sei tablet. La parte di refurtiva recuperata è stata restituita all'imprenditore dopo le formalità di rito, mentre per l'uomo è scattata la denuncia a piede libero per furto aggravato.