Sgominata la banda dei Del Re che ferirono la piccola Noemi. Prendevano anche il reddito di cittadinanza

Sgominato a Napoli il gruppo di narcotrafficanti che farebbe capo ai due fratelli Del Re: Armando, alias A’Pacchiana, e Antonio, ritenuti responsabili dell'agguato del 3 maggio 2019 a piazza Nazionale, ai danni di Salvatore Nurcaro, legato al clan Reale, nel quale rimasero ferite anche la piccola Noemi, di 4 anni, e la nonna. Questa mattina il Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Napoli su richiesta della locale Procura della Repubblica, Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 10 persone – di cui 8 in carcere, uno agli arresti domiciliari e un obbligo di dimora nel comune di Napoli. Sono gravemente indiziati di appartenere ad una organizzazione criminale napoletana dedita al narcotraffico. Al vertice di questo gruppo, secondo gli investigatori, ci sarebbero i fratelli Del Re, Armando e Antonio, collegati alla malavita organizzata del quartiere napoletano di San Giovanni a Teduccio, nella zona orientale.
Il gruppo dei Del Re percepiva anche il reddito di cittadinanza
Gli accertamenti economico-patrimoniali, portati avanti in parallelo dal GICO, hanno inoltre fatto emergere che la quasi totalità dei soggetti colpiti dai provvedimenti restrittivi sono beneficiari del reddito di cittadinanza. I due fratelli Del Re non hanno mai percepito il reddito di cittadinanza. Degli altri destinatari, 4 lo percepivano finora, uno lo ha chiesto lo scorso maggio ma gli è stato bocciato e altri che lo percepivano in passato, ma lo hanno perso. La Guardia di Finanza ha fatto la segnalazione all'Inps.
Per i fatti del 3 maggio 2019 i due fratelli Del Re sono oggi già reclusi. L'agguato sarebbe stato organizzato per questioni inerenti alla gestione delle piazze di spaccio. Nella stessa vicenda rimase gravemente ferita da pallottole vaganti la piccola Noemi e, più lievemente, la nonna. La bimba, che all'epoca aveva 4 anni, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, stava passeggiando insieme alla nonna quando, Armando Del Re sparò a Salvatore Nurcaro, obiettivo dell'agguato, mancandolo: alcuni proiettili raggiunsero la piccola (uno perforò un polmone). Noemi venne ricoverata all'ospedale Santobono di Napoli, dove ha passato giorni a lottare tra la vita e la morte: sopravvissuta, ancora oggi deve fare i conti, fisici ma soprattutto psicologici, con quello che le è accaduto. Dalle indagini in corso in quel frangente da parte dei finanzieri del G.I.C.O. di Napoli emersero gli indizi decisivi che contribuirono in maniera determinante a individuare i fratelli Del Re quali organizzatori ed esecutori del tentato omicidio di Nurcaro che sortì drammatici effetti su persone innocenti.
La droga nascosta in auto modificate col doppiofondo
L’organizzazione criminale capeggiata dai fratelli Del Re, secondo gli esiti investigativi, era una delle più attive nel traffico di stupefacenti nelle principali piazze di spaccio di Napoli e provincia. I rifornimenti avvenivano attraverso autovetture dotate di doppifondi. I successivi approfondimenti investigativi hanno portato anche al sequestro di oltre 3 chilogrammi di hashish e alla ricostruzione di linee di forniture di stupefacenti a favore di un sottogruppo operante a Cattolica, in Emilia Romagna. Il provvedimento eseguito è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione e i destinatari di essa sono persone sottoposte alle indagini e, quindi, presunte innocenti fino a sentenza definitiva.
Il senatore Ruotolo: "Lo Stato è più forte della camorra"
Sulla vicenda interviene anche il senatore Sandro Ruotolo, del Gruppo Misto:
“Già erano detenuti perché ritenuti responsabili dell’agguato del 3 maggio del 2019 in piazza Nazionale nel quale rimase gravemente ferita dalle pallottole la piccola incolpevole Noemi. Oggi i due fratelli Del Re sono tra i destinatari di 10 ordinanze di custodia cautelare accusati di narcotraffico. Esprimiamo soddisfazione per il lavoro della magistratura e degli investigatori, in questo caso della Guardia di Finanza, che hanno assicurato alla giustizia questa organizzazione di narcotrafficanti. Noi lo continuiamo a dire: lo Stato è più forte. Noi siamo di più. Napoli dev'essere liberata dalla camorra”.