Femminicidio Martina Carbonaro, accertamenti sul sasso usato dall’ex Alessio Tucci per ucciderla

La Procura di Napoli Nord ha disposto nuovi accertamenti sul sasso che, secondo le ricostruzioni, il 18enne Alessio Tucci avrebbe usato per uccidere la ex fidanzata, la 14enne Martina Carbonaro, nella ex casa del custode del campo Moccia di Afragola (Napoli); le analisi sul grosso frammento di cemento, parte dei calcinacci trovato dal ragazzo nell'abitazione in disuso, sono state affidate ai carabinieri del Ris.
Il sasso e gli occhiali trovati a terra
Il sasso sporco di sangue era stato trovato nel corso del primo sopralluogo nell'abitazione, quella in cui erano stati rinvenuti anche gli occhiali della ragazzina. Il corpo, però, non era stato visto benché fosse a pochi metri: il ragazzo, come lui stesso ha confessato successivamente, dopo il ritrovamento, lo aveva nascosto sotto un mobile e altri materiali di risulta che aveva ammucchiato prima di lasciare l'edificio. Le analisi verranno eseguite il prossimo 26 giugno a Roma, quando partiranno anche gli accertamenti su alcuni capelli (o peli) trovati tra l'indice e il pollice della mano della vittima e un paio di scarpe sequestrate a Tucci.
La lettera al Papa
Nei giorni scorsi Alessio Tucci aveva scritto una lettera per Papa Leone XIV, chiedendo perdono per il delitto, e l'aveva affidata a un parroco impegnato in attività di volontariato nel carcere in cui si trova attualmente. Quando l'iniziativa è diventata pubblica, Enza Cossentino, la madre di Martina Carbonaro, ha replicato: "Altro che lettere di perdono, andrò io dal Papa con gli occhiali di mia figlia uccisa. Se davvero il Papa volesse occuparsi di questo delitto, allora che chiami me. Che ascolti una madre che ha visto la propria figlia tornare a casa in una bara".