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Le news sul virus West Nile in Italia

Febbre del Nilo (West Nile) in Campania, l’Istituto Zooprofilattico: “8 contagiati con encefalite e meningite, 4 gravi”

La Campania ha attivato il sistema di sorveglianza per il virus West Nile: 8 casi confermati, 4 in terapia intensiva. L’Istituto Zooprofilattico a Fanpage.it: “Tutti i casi sono di tipo neuroinvasivo, con un’età media dei pazienti di 68 anni”
A cura di Pierluigi Frattasi
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La Regione Campania ha attivato un sistema straordinario di monitoraggio e contenimento in seguito alla conferma di 8 casi umani di infezione da virus West Nile (WNV), anche conosciuto come la Febbre del Nilo, trasmesso soprattutto dalle zanzare, di cui 4 in condizioni critiche ricoverati in terapia intensiva presso gli ospedali “San Giuseppe Moscati” di Aversa e “Cotugno” di Napoli. "Tutti i casi sono di tipo neuroinvasivo, con un’età media dei pazienti di 68 anni", spiega l'Istituto Zooprofilattivo Sperimentale del Mezzogiorno a Fanpage.it.

IZSM a Fanpage: "8 casi di Febbre del Nilo tutti neuroinvasivi"

"I casi – precisa l'IZSM – sono tutti di tipo neuroinvasivo (encefalite o meningite), sono stati diagnosticati in soggetti prevalentemente over 60, alcuni dei quali con patologie preesistenti. Le indagini epidemiologiche condotte dall’Unità di Crisi regionale, in collaborazione con il Ministero della Salute e l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), hanno evidenziato un possibile legame con aree del litorale Domizio (provincia di Caserta) , dove si è registrata una maggiore attività del vettore Culex pipiens – la zanzara comune – principale trasmettitore del virus".

Sorveglianza potenziata e azioni di contenimento in Campania

L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno (IZSM) di Portici ha intensificato le attività di monitoraggio entomologico e virologico sul territorio. Sono state effettuate migliaia di trappole per zanzare in aree a rischio, con analisi in tempo reale per rilevare la presenza del virus nel vettore. Parallelamente, è in corso uno screening su uccelli selvatici (in particolare specie come gazze, cornacchie e aironi), considerati “sentinelle naturali” dell’attività virale.

Il sistema di sorveglianza integrata, previsto dal Piano Nazionale di Sorveglianza e Controllo delle Malattie Trasmesse da Vettori 2024-2028 , prevede il monitoraggio sinergico tra ambiente, animali e uomo, ed è stato fondamentale per la diagnosi precoce dei casi.Tutti i casi in Campania sono di tipo neuroinvasivo, con un’età media dei pazienti di 68 anni. Non sono stati segnalati decessi al momento. Dal 2008 a oggi, l’Italia ha registrato oltre 500 casi umani confermati di West Nile, con un trend in crescita negli ultimi anni, legato anche ai cambiamenti climatici e all’aumento della stagione calda.

Come si trasmette il virus e come prevenirlo

Il virus West Nile è trasmesso principalmente attraverso la puntura di zanzare del genere Culex , che acquisiscono il virus infettando uccelli. L’uomo e i cavalli sono ospiti “accidentali” e non trasmettono il virus ad altri esseri umani. La maggior parte delle infezioni è asintomatica (circa l’80%), ma in una minoranza di casi (meno del 1%) può svilupparsi una forma neuroinvasiva grave, con encefalite o meningite.

Le misure di prevenzione raccomandate sono: Utilizzo di repellenti cutanei e ambientali; Installazione di zanzariere su porte e finestre;Evitare ristagni d’acqua (nidi di sviluppo delle zanzare); Indossare abiti lunghi, preferibilmente chiari, nelle ore crepuscolari e notturne; Appello alle comunità locali.

"Il sistema sanitario regionale – conclude l'IZSM – è pienamente operativo, con percorsi dedicati per la diagnosi rapida e il trattamento dei casi sospetti. Proseguono le disinfestazioni mirate e misure di prevenzione in tutte le aree sensibili. Nessun allarmismo, ma rigore e prevenzione".

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