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Estorsioni, minacce, pestaggi e furti: la “banda dei palestrati” che terrorizzava Avellino

Presi sei componenti di una banda che terrorizzava l’Irpinia: secondo gli inquirenti erano responsabili di estorsioni, furti e pestaggi in tutta Avellino.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Pestaggi per "riscuotere" crediti, minacce e violenze per convincere le vittime a non denunciare. Ma anche estorsioni, furti, e svariati altri reati: sei le persone di una "banda di palestrati" che aveva messo sotto scacco Avellino e dintorni. Violenze che spesso avevano costretto le vittime a ricorrere alle cure d'ospedale per convincerli a cedere alle loro richieste oppure a non sporgere denuncia, approfittando del fatto di essere assidui frequentatori di palestre di pugilato e dunque fisicamente imponenti. Ma il gruppo non disdegnava anche mazze da baseball e bastoni. Dei sei indagati, tre sono in carcere, uno è finito ai domiciliari e per altri due è scattato l'obbligo di dimora. Pesanti le accuse mosse nei loro confronti dalla Procura di Avellino, che quest'oggi ha fatto scattare il blitz.

Le indagini partite nel 2020

Le indagini sono partite dopo una violenta aggressione avvenuta nel 2020 ai danni di un uomo di Monteforte Irpino. Da quel momento, gli inquirenti hanno iniziato a scavare e ricostruire tutta la fitta rete criminale che si nascondeva dietro quel pestaggio. Molti soggetti erano assidui frequentatori di palestre di pugilato, ed imponevano il proprio gruppo di "sicurezza" in occasione di serate nei pub, bar e discoteche irpine, ma non solo: agivano anche da "riscossori" di crediti attraverso minacce e pestaggi, affiggevano manifesti elettorali illegalmente, compivano furti nelle abitazioni, nei veicoli e nei cantieri, e trovavano anche "manodopera" in nero e sottopagata da imporre come servizi di portierato e di controlli anti-Covid nei centri commerciali e negli ipermercati dell'intera provincia irpina. Il tutto senza farsi scrupolo di usare le maniere forti, approfittando sia della prestanza fisica sia utilizzando bastoni, mazze da baseball e altri oggetti contundenti: pestaggi che avevano portato in alcuni casi le vittime a finire in ospedale per fratture al volto, al cranio e agli arti. Tutto pur di vincere le loro "resistenze" o per convincerli a non sporgere denuncia.

Sei gli indagati in Irpinia

Sono sei, complessivamente, le persone raggiunte stamane da un'ordinanza di custodia cautelare: di questi, tre in carcere, uno agli arresti domiciliari, due sottoposti all'obbligo di dimora. Le accuse nei loro confronti sono, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di estorsioni, lesioni personali aggravate, violenza privata, intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, furto aggravato e altri reati. Le indagini eseguite dai Carabinieri dell'Aliquota Operativa della Compagnia di Baiano sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Avellino, il cui giudice per le indagini preliminari questa mattina ha emesso l'ordinanza di custodia cautelare per i sei indagati.

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