Energia geotermica a Napoli, nuova richiesta per trivellare nella zona Flegrea

La richiesta è del 7 luglio scorso, è stata protocollata in Regione Campania, Direzione Generale per lo Sviluppo Economico e le Attività Produttive e ora dovrà essere vagliata. Chiede, in sintesi, il «rilascio del permesso di ricerca» di quella che viene definita «piccola Utilizzazione Locale a fini geotermici», ribattezzata "Re.Ca.Wa" a Pozzuoli.
A chiedere dunque, per l'ennesima volta nella storia dei Campi Flegrei, il permesso di trivellare nella zona è la società Prysmian Powerlink, una srl della multinazionale Prysmian che si occupa di ingegnerizzazione, produzione e installazione di cavi sottomarini e terrestri HV per il trasporto di energia elettrica. La richiesta è per un anno, eventualmente prorogabile. Prysmian vorrebbe perforare con portata media di 5 litri al secondo mentre la portata massima sarebbe di a 10 l/s con volumi annui pari 64.800 metri cubi di acqua da usare per la geotermia, ovvero sfruttando il calore del sottosuolo, compresa l'acqua di falda, attraverso pompe di calore per riscaldare, raffreddare gli edifici e produrre acqua calda, oppure centrali per produrre elettricità.

Non piaceva e non piace questa richiesta ai Verdi: il loro leader campano, il deputato Francesco Emilio Borrelli insieme al consigliere comunale di Europa Verde Vincenzo Pafundi attacca, spiegando che un un'area che da tempo ormai è ricca di sommovimenti del terreno dovuti al bradisismo della caldera vulcanica sotterranea, non è il caso di "sfruculiare" più di tanto il sottosuolo.
«Da tempo denunciamo i rischi delle trivellazioni in aree già messe a dura prova da fenomeni come il bradisismo – dice Borrelli -. Ricordiamo addirittura l’esplosione di un geyser nel corso di una di queste operazioni proprio nell’area di Pozzuoli. Un rischio che riteniamo inaccettabile in particolare in presenza degli sciami sismici che di recente hanno caratterizzato l’area flegrea. Si faccia prevalere il principio di precauzione evitando di dare vita a operazioni di cui non è possibile prevedere l’evoluzione. Su questo tema abbiamo già presentato un’interrogazione parlamentare nella quale abbiamo chiesto indagini approfondite per appurare una eventuale correlazione tra le trivellazioni effettuate tra il 2010 e il 2020 e gli sciami sismici successivi».
Il sindaco di Pozzuoli: "Nessun confronto senza il progetto di Prysmian"
Il sindaco di Pozzuoli Luigi Manzoni ha replicato alla notizia della richiesta per nuove perforazioni: «La preoccupazione dei cittadini viene prima di tutto. Ad oggi non esiste ancora un progetto ufficiale né documentazione tecnica disponibile sull’intervento. “Non sarà possibile aprire alcun confronto senza la presentazione di un progetto dettagliato. Su un tema tanto delicato non è accettabile discutere in termini vaghi o ipotetici».
Nel 2015 il Consiglio Comunale di Pozzuoli approvò una delibera con la quale si esprimeva la netta contrarietà a qualsiasi attività di trivellazione sul territorio. «Quell'atto politico – dice Manzoni – resta un punto fermo e continuerà a orientare ogni valutazione futura».
Infine, Manzoni ha ribadito l’impegno del Comune: “Difendere i Campi Flegrei, tutelare la sicurezza dei cittadini e salvaguardare l’ambiente restano le nostre priorità assolute. Nessuna decisione sarà presa senza chiarezza totale e senza mettere al centro la comunità”.