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Emergenza Gas, rispunta il progetto rigassificatore a Napoli. Ma i comitati dicono no

Il ministero della Transizione Ecologica ha ripubblicato l’avviso: il 6 luglio scade il termine per presentare le osservazioni. Ma i comitati sono contrari.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Torna il progetto del rigassificatore a Napoli Est. Si tratta del deposito GNL a 20mila metri cubi che dovrebbe sorgere nel Porto di Napoli, nella zona di San Giovanni a Teduccio. Il progetto, presentato per la prima volta a marzo 2021, fu bloccato dall'Autorità Portuale di Napoli dopo le proteste dei comitati e anche l'ex sindaco Luigi de Magistris si impegnò per impedirne la realizzazione. La procedura al Ministero della Transizione Ecologica ad oggi risulta sospesa. Ma i tempi, rispetto ad un anno fa, sono cambiati. La Guerra in Ucraina ha portato alle stelle il prezzo di benzina e metano, mentre anche il Gpl ha registrato rincari a catena. A livello nazionale si ragiona sulla possibilità di aumentare i rigassificatori, in modo da abbassare i costi di trasporto dei carburanti. Il ministero, quindi, ha ripubblicato l'avviso, a inizio giugno.

Il ministero della Transizione Ecologica ha ripubblicato l'avviso

E anche le società proponenti, Q8 e Edison sono tornate alla carica. Il 27 maggio scorso hanno presentato delle integrazioni e il 6 giugno l'avviso è stato ripubblicato sul sito web del ministero. Il nuovo termine per presentare osservazioni sulla ripubblicazione scade il 6 luglio prossimo. Ma i comitati del territorio sono di nuovo tornati sul piede di guerra e minacciano di alzare le barricate. Venerdì scorso le associazioni si sono incontrate nella sede dell'associazione Figli in Famiglia, la onlus di Carmela Manco, e hanno deciso di chiedere "un incontro con la nuova amministrazione comunale, municipale, Città Metropolitana, Regione e Autorità Portuale per chiedere, se, alla luce delle integrazioni presentate su richiesta del Ministero alla Q8 e alla Edison, loro avessero intenzione di ribadire la propria posizione contraria alla realizzazione dell’impianto".

L'idea del deposito alla Darsena petroli

Il progetto presentato al Ministero per la transizione Ecologica dalle Società Edison S.p.A. e Kuwait Petroleum Italia S.p.A, prevede la realizzazione di un deposito di GNL da 20mila metri cubi da collocare sulla Darsena petroli di San Giovanni a Teduccio. "L’enorme bombolone da 20mila metri cubi di GNL – spiegano i comitati – verrebbe a trovarsi in un contesto urbano densamente popolato, a due passi da edifici monumentali e sottoposti a vincolo come la Ex Corradini, il  Forte di Vigliena e l’ex dazio Doganale opera dell’architetto Stefano Gasse. Ma ancor più preoccupante è la vicinanza alle abitazioni, alle attività commerciali o al polo formativo rappresentato dalle Officine San Carlo, sede dei laboratori del San Carlo ospitati all’interno della ex Cirio e al polo universitario e alla Apple Academy di via Protopisani".

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"Solo pochi mesi fa – sottolinea l'associazione K Marin – il Presidente dell'Autorità Portuale ha bloccato in autotutela il procedimento definendolo, "una forzatura pericolosa per il porto e per tutta l'area di Napoli Est". La posizione del Presidente Annunziata è stata condivisa dal Comune di Napoli, dalla VI Municipalità, dalla Città Metropolitana e dalla Regione Campania. Tutte le istituzioni hanno convenuto sull'opportunità di non dare seguito alla gara di progettazione indetta dall'Autorità di sistema portuale e di dare priorità ai processi di bonifica dell'area SIN, con ricorso a sistemi integrati di riciclo delle acque. Chiediamo, pertanto, a tutte le istituzioni di non abbassare la guardia".

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