Elezioni Regionali 2025

Elezioni Campania, Enza Amato (Pd): “Casa e rigenerazione urbana sono delle priorità”

La presidente del consiglio comunale di Napoli indica nel diritto all’abitare una delle priorità della coalizione che sostiene Roberto Fico. “Puntiamo ad essere il primo partito in Campania”.
Intervista a Enza Amato
Candidata al consiglio regionale, Pd
A cura di Antonio Musella
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Enza Amato
Enza Amato
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A pochi giorni dalle elezioni regionali in Campania del 23 e 24 novembre, continuano le interviste ai candidati di Fanpage.it. Enza Amato è candidata al consiglio regionale nel Partito Democratico a sostengo di Roberto Fico. Già consigliera regionale in passato, oggi è la presidente del consiglio comunale di Napoli, e dopo 4 anni al Comune prova a ritornare in Regione con il nuovo corso del centro sinistra targato Roberto Fico. Da sempre legata al tema del diritto all'abitare, Amato è considerata vicino al Sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, che è uno dei grandi sostenitori di Roberto Fico nella sfida a Palazzo Santa Lucia che lo vede contrapporsi al centro destra che sostiene Edmondo Cirielli.

Dopo 10 anni di De Luca che Partito Democratico è quello che si presenta a queste elezioni regionali?

E' un Partito Democratico solido, che ha messo in campo la competenza e l'esperienza di uomini e donne che hanno già vissuto l'esperienza da consigliere regionale, di profili civici di alto spessore, di giovani e donne, ben 15 donne addirittura. E' un partito che si candida ad essere il partito di maggioranza relativa della coalizione in Regione Campania.

L'obiettivo è quello di essere il primo partito in assoluto in Campania?

Assolutamente sì.

Secondo i sondaggi il tema più sentito dagli elettori è la sanità, cosa non ha funzionato e dove si deve intervenire con urgenza?

Parto da quello che ha funzionato, uscire dal commissariamento è stato un atto di grande e straordinaria responsabilità e determinazione, che il governo regionale ha messo in campo, perché ci ha consentito di guardare ad una programmazione che prima non era assolutamente prevedibile. E' evidente che si è data molta importanza alla parte ospedaliera, a rafforzare i presidi, e si è dovuto necessariamente trascurare il territorio. Io invece penso che la sfida dei prossimi anni è proprio quella di puntare sui distretti, sui consultori, sulla medicina territoriale, perché è lì che noi riusciamo a curare correttamente le cronicità ed evitare quelli che sono gli accessi inappropriati in ospedale, con l'uscita dal piano di rientro si potranno finalmente fare nuove assunzioni, rivedere i termini di programmazione più corretta, anche nei confronti del privato accreditato, la ricostruzione di una sanità che è efficace, efficiente, ma soprattutto che metta al centro il cittadino.

Un altro problema sentito, soprattutto a Napoli è quello della casa, la città è afflitta dall'overtoursim c'è un mercato immobiliare e delle locazioni impazzito, cosa si può fare?

Uno dei motivi per cui mi sono candidata è proprio l'emergenza casa. Oggi mi rendo conto, dopo questa esperienza di 4 anni in consiglio comunale, come presidente del consiglio comunale, di quanto la Regione Campania possa fare per i Comuni per aiutarli a superare quelle che sono le criticità nella domanda di casa, e poi dell'emergenza abitativa. Intanto è cambiato il mercato, non c'è più bisogno di una casa popolare, c'è bisogno di casa a canoni calmierati. Giovani coppie, partite iva, non riescono ad avere contratti di locazione sul libero mercato, sul turismo si può intervenire bisogna intanto cercare di avere una legge quadro nazionale che permetta ai Comuni di impedire che si trasformino centri abitati in centri che sono completamente b&b, alberghi e case vacanze.

Un altro tema è la rigenerazione urbana, l'abbattimento e ricostruzione, immagini che si possa intervenire in maniera importante su questo?

Noi lo stiamo facendo a Napoli e lo abbiamo fatto anche in altre parti della Regione Campania, il problema è che gli unici piani di abbattimento e ricostruzione che abbiamo sono quelli finanziati dal PINQua, di quando eravamo al governo, e del PNRR. A Napoli i tre progetti più importanti, San Giovanni, Taverna del ferro e Scampia, sono tre progetti del PNRR. La vera sfida è in prospettiva immaginare un piano di edilizia residenziale pubblica e una rigenerazione urbana che crei commistione. Come a Valencia ad esempio, dove la casa popolare sta nello stesso palazzo dove c'è la casa del professionista o dell'imprenditore, quella è la sfida che noi dobbiamo darci come sfida di integrazione abitativa e sociale.

Nella vostra coalizione c'è un pezzo molto vicino a Gaetano Manfredi, come la tua figura, c'è anche un pezzo legato a Vincenzo De Luca, c'è il rischio che in tanti possano tirare la giacca a Roberto Fico?

No, perché non credo ci sia questo rischio, ci sono esperienze e posizionamenti diversi, se penso ai 5 Stelle e al Pd in questi ultimi 10 anni potrebbero immaginarci in una situazione di difficoltà però, penso che si è fatta come partiti a livello nazionale una coalizione che si è messa insieme abbracciando Roberto Fico e portarlo ad essere il presidente della Regione Campania, un progetto di alternativa al governo Meloni. Quindi noi ci candidiamo qui in Campania per essere tra due anni alternativa del governo Meloni. Nelle grandi città del Sud lo dobbiamo fare con convinzione. Quindi penso che al di là delle differenze prevarrà questo. In 10 anni abbiamo fatto molte cose positive, Roberto Fico non eredita la Regione che ha ereditato Vincenzo De Luca 10 anni fa, quindi ha la possibilità di far germogliare cose importanti rispetto anche ai ritardi che si sono accumulati. Penso che la responsabilità di tutti noi, di quelli che sono i riferimenti importanti di queste due istituzioni a livello locale, regionale e nazionale, ci daranno una mano per governare bene la Regione nei prossimi 5 anni.

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