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Ecco chi insozza Napoli: barche, poltrone, perfino una Tac nei rifiuti. Telecamere e ispettori per multare chi inquina

Carlo Lupoli, direttore generale Asìa Napoli, a Fanpage.it: “Nei rifiuti gettate anche le barche: tanti motoscafi, gozzi e pedalò che si potrebbe aprire un porto. Gettati nelle campane cavalli morti, divani e finestre”
Intervista a Carlo Lupoli
Direttore Servizi Generali di Asìa Napoli
A cura di Pierluigi Frattasi
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"A Napoli abbiamo trovato anche le barche gettate tra i rifiuti. Più di una nel tempo. Gozzi, motoscafi, pedalò. Si potrebbe riempire un piccolo porticciolo. In questi anni abbiamo trovato di tutto. Dai cavalli morti buttati nei cassonetti dell'indifferenziata alle teste di pesce spada nelle campane dei rifiuti. Oltre ad altre cose assurde, macchinari per la TAC, ma anche poltrone infilate nelle campane o cassonetti della raccolta differenziata segati per metterci intere finestre. Oggi stiamo intervenendo duramente su queste piccole illegalità. Combattiamo le discariche abusive sul territorio dal centro alla periferia. Abbiamo potenziato gli ispettori ambientali e presto li aumenteremo ancora. Riempiremo la città di telecamere per stanare chi lascia rifiuti e sacchetti fuori orario e abusivamente. Dove metteremo le prossime? A Scampia e Bagnoli".

A parlare a Fanpage.it è Carlo Lupoli, direttore dei Servizi Generali di Asìa Napoli, l'azienda dell'igiene urbana di proprietà del Comune di Napoli. Negli ultimi mesi, la società ha intensificato enormemente la lotta agli sversamenti abusivi di rifiuti. Gli ispettori ambientali, a causa dei pensionamenti, si erano ridotti a 2 per tutta Napoli. Dalla fine dello scorso anno sono diventati 10 e i risultati si vedono.

Direttore, cosa è cambiato rispetto a un anno fa?

Grazie all'ingresso di nuovo personale abbiamo più che triplicato i verbali. Solo nel mese di marzo 2024 sono stati elevati 371 verbali e fatto 659 controlli, per un importo di 62.070 euro. Nello stesso mese, nel 2023, le multe erano state 89, per 21.100 euro. L'ispettore ambientale è una figura essenziale per rimarcare l'attenzione ed il rispetto al corretto conferimento dei rifiuti. A parte l'azione meramente sanzionatoria nei confronti dei contravventori, ci piace sottolineare che essa è un'azione di stimolo e sostegno verso chi osserva le regole e attua in maniera attenta e scrupolosa la raccolta differenziata. È comunque un modo per dire siamo dalla vostra parte, insieme ce la faremo.

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I cittadini chiedono telecamere per monitorare e impedire le discariche abusive. Saranno installate?

Sulle telecamere abbiamo delle postazioni fisse su alcuni siti utilizzati per discariche abusive storiche. Attualmente abbiamo un buon monitoraggio su San Giovanni a Teduccio e nella zona orientale della città. Le stiamo installando a Scampia e presto arriveremo anche a Bagnoli.

Tutte zone di periferia, perché?

I report storici degli sversamenti abusivi ci dicono che avvengono spesso in strade periferiche. I rifiuti vengono portati con i camioncini, spesso da fuori città. Con le telecamere possiamo risalire alle targhe di chi sversa e fare le multe. Al centro, invece, gli sversatori illegali vanno soprattutto a piedi.

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Come lavorano gli ispettori ambientali?

Sono dei veri e propri investigatori. L'ispettore apre la busta dei rifiuti e cerca indizi per risalire al trasgressore. Basta poco. Si lascia sempre qualcosa che può fare identificare il proprietario. Facciamo le foto e si fa un fascicolo che viene poi allegato al verbale. Trovato il riferimento, andiamo a bussare alla porta del titolare.

Potenzierete gli ispettori?

Nel piano industriale è previsto di raddoppiarli entro l'anno prossimo. Nel 2000, quando nacque Asìa erano 20 agenti accertatori, 2 per Municipalità. Col tempo sono diminuiti a due. Abbiamo fatto un interpello e ne abbiamo presi i primi 8. Oggi ne abbiamo 10. L'obiettivo è di arrivare a 20 entro l'anno prossimo.

C'è una mappa delle discariche abusive?

C'è una mappa che noi chiamiamo della raccolta dell'inciviltà. L'identikit di chi sversa è diverso. Si va dall'operaio edile, al ristorante, dal supermercato, allo studio professionale. Ma c'è anche il singolo lavoratore, che la mattina getta il sacchetto non differenziato prima di passare in ufficio nell'orario non consentito o fuori dai contenitori, perché magari non sono sulla strada. Si getta una busta e poi si sa come va a finire: dopo un'ora diventano 3, poi ci finisce il divano. Asìa rafforzerà i controlli su tutto questo. Ci saranno sanzioni e multe. La città deve essere pulita per il rispetto di cittadini e turisti.

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