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Eav, “sindacalista chiede permesso di allattamento per lavoratrice e viene licenziato”

La denuncia del consigliere Severino Nappi: “Presentata interrogazione in consiglio regionale”. L’Eav: “Non è così. Risponderemo in Consiglio”
A cura di Pierluigi Frattasi
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"Un sindacalista chiede il permesso per l'allattamento per una lavoratrice, si infervora, litiga col superiore e viene licenziato". A segnalarlo è il consigliere regionale della Lega in Campania, Severino Nappi, di mestiere anche avvocato giuslavorista, che ha presentato una interrogazione alla giunta regionale sulla vicenda. “Secondo voi è normale – afferma Nappi – che un’azienda, addirittura pubblica, comunichi un licenziamento prima alla stampa e poi al diretto interessato? È normale che un sindacalista venga licenziato perché si infervora, discute, alza il tono della voce e magari litiga pure, ma lo fa perché discute del diritto di una lavoratrice madre di avere i permessi per l’allattamento del proprio bimbo? E se il permesso non era dovuto perché, dopo il licenziamento, le è stato concesso?". Contattata da Fanpage.it, l'Eav rigetta la ricostruzione e fa sapere che fornirà risposta in consiglio regionale su quanto accaduto.

Nappi (Lega): "Eav e Regione chiariscano quanto accaduto"

"La storia di questo licenziamento adottato da EAV – prosegue Nappi – la società regionale dei trasporti, ha troppi punti oscuri. E a me questo non piace, specie quando c’è di mezzo il lavoro e i diritti. Per questo ho deciso di presentare un’interrogazione consiliare a De Luca e aspetto chiarezza”. L'episodio risale al 5 maggio scorso. "L'Eav – scrive Nappi nell'interrogazione – ha reso noto di aver dovuto procedere al licenziamento di un proprio dipendente sul presupposto che questi avrebbe tenuto un atteggiamento inurbano nei confronti di un superiore gerarchico senza peraltro mai scusarsi successivamente della propria, incresciosa, condotta".

"A seguito di successive note a firma di alcune organizzazioni sindacali – prosegue la nota di Nappi – è emerso che il provvedimento di licenziamento in questione sarebbe stato reso noto alla stampa addirittura prima di essere comunicato al suo destinatario. Si è anche appreso che il lavoratore in questione rivestiva funzioni di rappresentante sindacale e che la vicenda che ha condotto al grave provvedimento aziendale si sarebbe verificata, ad avviso delle organizzazioni sindacali, nel corso di una discussione, dai toni alterati, insorta tra il lavoratore e il responsabile delle risorse umane della società ad oggetto la concessione di permessi di allattamento ad un’altra dipendente, da questo assistita sindacalmente".

Nappi chiede al governatore Vincenzo De Luca di sapere:

1. "se corrisponde al vero che il licenziamento del dipendente di cui in premessa sia stato reso realmente noto agli organi di informazione prima ancora che all’interessato ed in caso di risposta affermativa, chiede di conoscere se il Presidente della Giunta Regionale condivida la condotta aziendale ovvero, laddove dovesse reputare la stessa non solo lesiva della privacy dell’interessato ma anche dell’immagine dell’Ente, quali provvedimenti intenda adottare anche per evitare che in seguito si verifichino nuovamente eventi di tal genere".

2. "se il Presidente della Giunta Regionale condivida la linea di condotta assunta dalla società per la quale, laddove il confronto sindacale assuma toni aspri e sfoci anche in espressioni “forti”, questa reputa di utilizzare, nei confronti di sindacalisti che siano anche dipendenti, gli strumenti e i poteri propri del rapporto gerarchico insito nel contratto di lavoro subordinato in luogo di quelli consueti della pur dura dialettica sindacato-azienda".

3. "se corrisponde al vero che, poco tempo dopo i fatti sopradescritti, l’azienda abbia effettivamente accordato alla lavoratrice interessata i permessi richiesti dal sindacalista e perché sino a quel momento non si era provveduto".

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