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Covid 19

“È presto per riaprire le scuole in Campania”, parla il capo dell’Asl Napoli 2

“Prematuro parlare di una riapertura delle scuole”. Lo ha spiegato il direttore generale dell’Asl Napoli 2 Nord, spiegando anche che “gli effetti delle restrizioni si vedono dopo 15 giorni, quindi non so se possiamo permetterci di allentarle”. Intanto l’andamento del contagio nella zona nord della provincia di Napoli fa segnare numeri incoraggianti.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Troppo presto per parlare di una riapertura delle scuole. Lo ha spiegato il direttore generale dell'ASL Napoli 2 Nord, Antonio D'Amore, che ha spiegato anche come la situazione nel territorio di competenza della propria Azienda Sanitaria Locale sia in miglioramento. Troppo presto anche in questo caso per dire che il peggio sia passato: ma i numeri sembrerebbero certificare che in qualche modo le misure prese stiano iniziando a dare i primi risultati.

Nella giornata di ieri, sono stati circa 600 i guariti da coronavirus nel territorio di competenza dell'ASL Napoli 2 Nord, che comprende in particolare l'area flegrea (dove i contagi erano saliti in pochi giorni in maniera vertiginosa soprattutto tra Pozzuoli, Bacoli e Quarto), e tutto il territorio nord della provincia di Napoli. E proprio il contagio sembra invece aver rallentato negli ultimi giorni, passando dai quasi 1.200 nuovi casi giornalieri alla metà circa. Numeri che però non devono far abbassare la guardia, come D'Amore ha sottolineato pur confermando che al momento la pressione sugli ospedali si sia notevolmente abbassata.

Un dato, quest'ultimo, che aveva confermato anche il direttore generale dell'Azienda Ospedaliera dei Colli, Maurizio Di Mauro, che intervistato da Fanpage.it aveva spiegato come le file davanti al Pronto Soccorso del Cotugno fossero di fatto scomparse. "Gli effetti delle restrizioni si vedono dopo 15 giorni, quindi non so se possiamo permetterci di allentarle", ha spiegato Antonio D'Amore intervenendo su Radio CRC, spiegando che al momento sia "prematuro riaprire le scuole, la zona rossa è in vigore da appena sei giorni, troppo presto per vederne i frutti". D'Amore ha anche ricordato che "con la sindrome influenzale stagionale le classi erano decimate perché c'era un alto tasso contagio".

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