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Due stese alle Case Nuove, torna la paura nel feudo del clan Rinaldi

Si torna a sparare nella zona delle Case Nuove: nelle notti scorse ci sono state due stese, una tra via Vespucci e il corso Lucci e l’altra tra i palazzi popolari. I due episodi sarebbero legati e sarebbero riconducibili a contrasti sorti contrasti tra il clan Rinaldi, egemone nell’area, e gli altri gruppi criminali invischiati nella gestione dei traffici illeciti nel quartiere.
A cura di Nico Falco
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Nella zona delle Case Nuove torna la paura: due stese nel giro di pochissimi giorni, entrambe di notte, con i motorini che corrono tra i palazzi e le pallottole impazzite che schizzano ovunque. Sono avvenute entrambe agli inizi della settimana, la prima tra via Vespucci e il corso Arnaldo Lucci, l'altra tra i palazzoni popolari, nella zona cioè che viene considerata il feudo del clan Rinaldi. Le pallottole si sono conficcate nei muri, non c'è stato fortunatamente nessun ferito ma il messaggio è chiaro: qualcosa si è rotto negli equilibri criminali delle Case Nuove.

Sui due episodi gli investigatori mantengono il massimo riserbo, ma appare molto probabile che le due sparatorie siano collegate. Che siano, cioè, la seconda la conseguenza della prima, probabilmente un botta e risposta tra gruppi criminali che sono entrati in contrasto. In entrambi i casi, dinamica classica del terrore: due o più scooter che sfrecciano nei vicoli, il rumore dei colpi di pistola e i cittadini costretti a tapparsi in casa per paura di finire sulla traiettoria di qualche proiettile vagante, come già successo in innumerevoli occasioni proprio durante questo tipo di dimostrazioni di forza della camorra.Tra le ipotesi, quella che possa essere nata una frattura tra il clan che fa capo al boss Ciro Rinaldi detto "My Way" e i gruppi che gravitano intorno al clan, non necessariamente legata alla gestione degli affari illeciti sulla zona.

Una decina di giorni fa il boss Ciro Rinaldi, detenuto, era stato assolto dall'accusa di avere pagato una donna rumena per acquistare il figlio neonato e regalarlo a un affiliato al clan; la compravendita del bambino era stata accertata ed erano stati condannati per alterazione di Stato la coppia che aveva preso il bambino e la madre naturale, ma non sono emerse prove del coinvolgimento di My Way.

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