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Diventa mamma a 43 anni nonostante grave patologia alla placenta: “Il più bel regalo di Natale”

Una donna di 43 anni è diventata neo-mamma nonostante una patologia di accretismo placentare. Il parto seguito dall’equipe del Malzoni Research Hospital e del Centro di Fecondazione Assistita di Napoli.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Foto del professor Raffaele Petta, autorizzata dai genitori
Foto del professor Raffaele Petta, autorizzata dai genitori

Diventa mamma a 43 anni, dopo 10 anni di tentativi falliti e nonostante una forma di accretismo placentare, una patologia che comporta delle gravi complicanze. Ma grazie al lavoro di una equipe di medici del Malzoni Research Hospital e del Centro di Fecondazione Assistita di Napoli, specializzata in parti difficili, è riuscita a portare a termine la gravidanza.

È la storia a lieto fine di Samantha, originaria di Parolise, comune in provincia di Avellino, e del marito Carmine, 44 anni, dipendente di un noto ristorante di Chiusano di San Domenico. “Questo è il più bel Natale della nostra vita – ha commentato la neo-mamma – e quest’anno per la prima volta lo festeggeremo in tre. Un ringraziamento particolare al professor Carmine Malzoni che con la sua sapienza chirurgica ha risolto un problema che poteva avere risvolti drammatici ed al dottor Raffaele Petta per come mi ha seguito nella gravidanza. Inoltre un ringraziamento particolare a tutto lo staff Medico e Paramedico del Malzoni Research Hospital che mi hanno aiutato a realizzare questo meraviglioso sogno”.

La storia della neo-mamma 43enne di Parolise

La 43enne, prima della gravidanza, era stata sottoposta a quattro fecondazioni assistite, di cui tre fallite ed una esitata in aborto alla decima settimana. Solo al quinto tentativo, si è ottenuto un esito favorevole. Alcune delle tecniche sono state eseguite in un centro pubblico. "Successivamente – spiega una nota – trattandosi di una gravidanza molto complessa, per l’età avanzata, per la presenza di molti miomi e di severa endometriosi", la coppia si è rivolta al dottor Raffaele Petta, Direttore del Servizio di "Gravidanza a rischio del Centro di Fecondazione Assistita" di Napoli.

La paziente è stata monitorata intensivamente, con controlli clinici, ecografici, con esecuzione di flussimetrie e profili biofisici ravvicinati soprattutto nelle epoche più avanzate della gravidanza. Alla 38esima settimana è stata ricoverata nel Reparto di Ostetricia del “Malzoni Research Hospital”, diretto dalla dottoressa Annamaria Malzoni. A seguito del sospetto di un accretismo placentare, la 43enne è stata sottoposta ad intervento di taglio cesareo eseguito direttamente dal professor Carmine Malzoni con il dottor Lucio De Vito, il dottor Raffaele Petta e l’ostetrica Mariangela Cucciniello, coadiuvati dagli infermieri di Sala Operatoria, Massimo Falco, Raffaele Adamo e Vincenzo Di Donato.

Alle ore 16,27 del 5 dicembre scorso, è nata la bimba, con un peso di 3,3 kg, lunga 51 centimetri. La piccola è stata affidata al dottor Angelo Izzo, Responsabile della Terapia Intensiva Neonatale del “Malzoni Research Hospital”. L’intervento è stato particolarmente complesso per la presenza di voluminose varici sull’utero, di molteplici miomi, e di accretismo placentare per cui la placenta estesamente e tenacemente aderente alla parete dell’utero è staccata con grande difficoltà e con una imponente emorragia ridotta drasticamente con l’apposizione di punti emostatici ed uno stipato tamponamento uterino.

"L’accretismo placentare – spiega il professor Carmine Malzoni – è una temibile condizione ostetrica, più frequente nelle fecondazioni assistite, con una anomala aderenza della placenta nella parete uterina e penetrazione della stessa nello strato muscolare dell’utero.  Consegue difficoltà ed a volte impossibilità a staccarla dalla parete uterina con imponenti emorragie che a volte impongono la necessità di asportare l’utero per salvare la vita della paziente. Nel caso della signora, si è fortunatamente riusciti a ridurre l’emorragia con dei punti emostatici e con lo stipato tamponamento uterino".

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