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L'omicidio di Rosa Alfieri a Grumo Nevano

Dall’autopsia di Rosa Alfieri nessun segno evidente di violenza sessuale. Domani i funerali a Grumo Nevano

Si è conclusa l’autopsia su Rosa Alfieri, la 23enne strangolata a Grumo Nevano; non sono emersi segni evidenti di violenza sessuale. Domani i funerali.
A cura di Nico Falco
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Si è conclusa nel pomeriggio di oggi, 8 febbraio, l‘autopsia sul corpo di Rosa Alfieri, la ragazza di 23 anni uccisa il 1 febbraio scorso a Grumo Nevano, in provincia di Napoli. Dal primo esame non sarebbero stati riscontrati segni evidenti di violenza sessuale; i graffi rinvenuti sul corpo sarebbero invece compatibili col tentativo di reazione all'aggressione, anche il fatto che i vestiti fossero in disordine sarebbe quindi riconducibile alla furia della colluttazione. Al termine degli accertamenti la salma è stata liberata e restituita alla famiglia; i funerali si svolgeranno domani mattina nella chiesa di San Tammaro Vescovo.

Da autopsia su Rosa nessun segno evidente di stupro

L'autopsia, cominciata intorno alle 13:30 nel centro medico-legale regionale di Giugliano in Campania, si è conclusa dopo oltre sei ore, poco prima delle 20. I risultati completi verranno depositati entro 90 giorni, ma i primi esiti confermano i risultati degli esami esterni: la sarebbe stata uccisa tramite strangolamento e non ci sarebbe stata violenza sessuale, tentata o consumata. Nel corso degli esami sono stati effettuati anche una tac e dei prelievi per accertare eventuali traumi riconducibili a uno stupro. All'autopsia era presente un consulente nominato dal legale di D'Ambra, mentre la famiglia Alfieri ha preferito non nominare un consulente di parte.

In carcere il vicino di casa Elpidio D'Ambra, reo confesso

Il 5 febbraio è stato convalidato il fermo di Elpidio D'Ambra, reo confesso dell'omicidio di Rosa; questa mattina il provvedimento, emesso dal pm Patrizia Dongiacomo, è stato convalidato anche dal gip di Napoli Nord. Il giovane, con precedenti penali per furto e rapina e da anni tossicodipendente, si trova nel carcere di Poggioreale. Aveva da un paio di settimane affittato l'appartamento dove è stato rinvenuto il corpo della ragazza, al pian terreno dello stabile di via Risorgimento in cui la vittima viveva con la famiglia al primo piano. Il 31enne, prima all'avvocato Dario Maisto, incaricato d'ufficio, e poi davanti al giudice, ha confessato il delitto ma ha negato di avere tentato di stuprarla.

Ha raccontato che quel pomeriggio del 1 febbraio aveva chiesto aiuto a Rosa per capire il contenuto di alcune bollette e, quando lei si era avvicinata, aveva sentito delle voci nella testa che gli dicevano di ucciderla altrimenti lo avrebbero ammazzato nel sonno. Il 31enne ha detto quindi di avere trascinato la ragazza all'interno e di averla strangolata; avrebbe poi spostato il corpo dal salotto al bagno, per evitare che fosse visibile dall'esterno. Poco dopo, ha raccontato ancora, alla porta si erano presentati i genitori di Rosa, che da oltre un'ora cercavano la figlia; lui si era lamentato dicendo di essere stato disturbato e aveva lasciato l'abitazione.

Il corpo era stato scoperto poco dopo, quando un amico di D'Ambra è arrivato in via Risorgimento ed è entrato nell'appartamento con dei doppioni delle chiavi. Il corpo della ragazza mostrava i segni di una colluttazione e aveva il seno parzialmente scoperto, particolare che aveva fatto ritenere possibile che fosse stata uccisa durante un tentativo di violenza sessuale. D'Ambra è stato rintracciato il giorno successivo, il 2 febbraio, riconosciuto dai poliziotti al Pronto Soccorso dell'ospedale San Paolo di Fuorigrotta, dove era andato per farsi visitare perché, a suo dire, sentiva ancora le voci nella testa.

Domani i funerali, lutto cittadino a Grumo Nevano

I funerali di Rosa si terranno domattina, 9 febbraio, alle ore 11 nella chiesa di San Tammaro Vescovo, in piazza Pio XII a Grumo Nevano (Napoli). Il sindaco Gaetano Di Bernardo ha proclamato il lutto cittadino per l'intera giornata; la decisione, già anticipata nei giorni scorsi, è stata ufficializzata oggi con apposita ordinanza comunale.

"La comunità – scrive Di Bernardo nell'ordinanza – è profondamente addolorata e scossa da questo tragico avvenimento che ha lasciato tutti i cittadini attoniti e lascerà per sempre una traccia indelebile nel loro animo. La proclamazione del lutto cittadino è il modo con il quale l'Amministrazione intende partecipare al profondo dolore dei familiari e manifestare solennemente e tangibilmente il proprio dolore e quello dell'intera comunità per questa ingiusta perdita di una giovane vita umana".

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