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L'omicidio di Rosa Alfieri a Grumo Nevano

“Ho ucciso io Rosa ma non è vero che volevo violentarla”, D’Ambra confessa anche al giudice

Si attende per stasera la decisione sul fermo di Elpidio D’Ambra, reo confesso dell’assassinio di Rosa Alfieri. Il 31enne ha confessato anche davanti al gip.
A cura di Nico Falco
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Si attende per stasera, 5 febbraio, la decisione del giudice sul fermo di Elpidio D'Ambra, reo confesso dell'omicidio della 23enne Rosa Alfieri, trovata senza vita nell'abitazione presa in affitto dal giovane a Grumo Nevano, in provincia di Napoli. Questa mattina, 5 febbraio, si è tenuta l'udienza di convalida alla presenza dell'avvocato Dario Maisto, legale assegnato d'ufficio al manovale 31enne, e del sostituto procuratore Patrizia Dongiacomo. L'uomo ha partecipato in videoconferenza dal carcere di Poggioreale, dove si trova detenuto in isolamento. Anche davanti al gip del Tribunale di Napoli Nord D'Ambra ha confessato, ammettendo di avere ucciso la ragazza.

Rosa uccisa a Grumo Nevano, D'Ambra confessa davanti al giudice

L'omicidio risale al 1 febbraio: il corpo di Rosa era stato rinvenuto nel bagno dell'abitazione al civico 1 di via Risorgimento. La ragazza abitava con la famiglia al primo piano dello stesso stabile. La 23enne sarebbe stata uccisa nel salotto, poi il giovane avrebbe spostato il corpo nell'altra stanza per evitare che fosse visibile da fuori; nel frattempo avevano bussato alla porta alcuni vicini, tra cui i genitori di Rosa, che da oltre un'ora non riuscivano a contattare la ragazza. Lui si era lamentato, dicendo di essere stato disturbato mentre stava riposando, e poi aveva lasciato l'abitazione.

Il 31enne è andato a piedi alla stazione di Frattamaggiore, dove ha preso un treno per Napoli. In piazza Garibaldi ha buttato la batteria del telefono e ha preso un taxi e si è fatto accompagnare a Fuorigrotta; durante il tragitto si è fatto fermare davanti a un negozio, dove ha comprato dei vestiti, e poi si è fatto portare al Rione Traiano, dove ha acquistato tre grammi di cocaina, consumati poco dopo.

L'assassino: "Le voci mi dicevano: uccidila o ti uccidiamo nel sonno"

D'Ambra è stato rintracciato il giorno successivo, intercettato al Pronto Soccorso dell'ospedale San Paolo da una volante del commissariato Bagnoli: era lì per chiedere di farsi visitare da uno psichiatra perché sosteneva di sentire delle voci nella testa, le stesse che lo avrebbero obbligato a uccidere la ragazza, "altrimenti noi uccidiamo te nel sonno".

L'uomo, con un passato di detenzione in Spagna per vari furti e una rapina, è consumatore abituale di stupefacenti. Nell'interrogatorio che ha portato all'emissione del fermo, e successivamente a colloquio con il legale d'ufficio, ha ammesso dal primo momento di avere ucciso la ragazza e ha sostenuto di essere tormentato da "voci nella testa", causate dall'utilizzo di cocaina, che lo avrebbero spinto all'omicidio. La difesa ha chiesto una perizia psichiatrica.

Martedì l'incarico per l'autopsia, poi i funerali

Il corpo di Rosa Alfieri verrà sottoposto all'autopsia, per accertare le cause della morte. Gli esami medici serviranno a verificare anche l'ipotesi della violenza sessuale, negata da D'Ambra. Lo straccio in bocca, ha detto il 31enne, lo avrebbe messo dopo averla uccisa, per impedirle di gridare, nonostante sapesse che era già morta. Martedì prossimo, 8 febbraio, la Procura conferirà l'incarico al consulente medico; solo dopo l'autopsia, che si svolgerà nell'Istituto di Medicina Legale di Caserta, la salma verrà liberata e consegnata ai familiari per i funerali.

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