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Covid 19

Covid Terzigno, migranti in quarantena tentano la fuga dal centro accoglienza

Una ventina di migranti hanno tentato la fuga ieri, 12 ottobre, dal centro accoglienza Villa Angela di Terzigno (Napoli); sono stati rintracciati dalle forze dell’ordine in poco tempo e sono tornati agli alloggi. Sono in isolamento dalla fine di settembre, in seguito all’emersione di alcuni casi di coronavirus, ma lo screening completo non è stato ancora ultimato.
A cura di Nico Falco
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Una ventina di migranti, ospiti del centro accoglienza Villa Angela, a Terzigno (Napoli), in isolamento domiciliare dopo l'emersione di alcuni casi di coronavirus nella struttura, ieri mattina hanno violato la quarantena e sono scappati verso i comuni di Boscotrecase, Boscoreale e Torre Annunziata; sono stati rintracciati in poco tempo dalle forze dell'ordine, allertate dal gestore della struttura, e hanno fatto ritorno agli alloggi. La situazione è tornata sotto controllo con l'intervento della polizia in reparto antisommossa, che ha convinto i migranti a rientrare; a quanto si apprende il tentativo di fuga sarebbe stato causato dall'esasperazione: gli ospiti, richiedenti asilo, sono in quarantena da circa un mese, sebbene nessuno di loro presenti sintomi riconducibili a Covid-19, e lo screening procede molto a rilento.

La vicenda ha inizio lo scorso 20 settembre, quando è risultato positivo un ospite. Sono stati effettuati i tamponi ad altri ospiti che erano stati a contatto con lui e, dopo la scoperta di altri casi di contagio, come da prassi, non essendo possibile ricostruire con precisione gli spostamenti degli ospiti nei locali è stato disposto l'isolamento domiciliare per tutta la struttura. Dopo 23 giorni, però, lo screening non è stato ultimato e a quanto risulta negli ultimi giorni è diventato sempre più difficile trattenere all'interno i migranti; il gestore di Villa Angela, Massimo Esposito, ha raccontato che i 20 ragazzi scappati in seguito alla denuncia sono stati rintracciati e sono tornati negli alloggi, ma parlare con loro è servito a poco: non presentando sintomi, non capiscono perché non dovrebbero uscire e che gli vengano raccontate delle bugie per costringerli a stare nella struttura.

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