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Covid 19

Covid Campania, 144 morti in 26 giorni: un quinto di tutte le vittime da inizio pandemia

Boom di decessi dovuti al Covid-19 in Campania: 144 nei primi 26 giorni di ottobre, un quinto di tutti i decessi in regione da inizio pandemia, arrivati a 607. Situazione critica negli ospedali, con oltre 1.300 persone ricoverate. Numero di decessi che in Campania non si registrava da marzo, quando in tutto il mese si contarono 148 decessi per Covid.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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A cinque bollettini dalla fine del mese di ottobre, i morti in Campania per coronavirus sono già 144: quasi un quinto dei morti complessivi avuti in regione dall'inizio della pandemia, ora salito a 607 vittime. Un ottobre nerissimo, che ha riportato la Campania ai mesi della piena ondata pandemica: a marzo i morti erano stati 148, mentre il record negativo appartiene ancora ad aprile, con 211 vittime. Poi il lento calo, fino al boom di questi giorni che rimette la Campania al centro della seconda ondata, ormai seconda soltanto alla Lombardia, altra regione travolta in pieno dalla curva dei contagi.

Sono numeri impietosi, che testimoniano il momento di grandissima difficoltà della Campania davanti al coronavirus. Decessi che, è bene ricordarlo, in regione sono ancora molto contenuti: prima della Campania ci sono altre nove regioni con numeri molto più alte e quasi tutte sopra quota mille (lontanissima la Lombardia, con i suoi oltre 17mila decessi da marzo ad oggi).

Ma a fare paura, in Campania, insieme alla sua alta densità abitativa nei grossi centri di Napoli Nord è proprio la repentina accelerazione dei numeri: crescono esponenzialmente i contagi, i sintomatici, i ricoveri e purtroppo anche i decessi. Nei soli primi 26 giorni di ottobre sono deceduti un quinto di tutte le vittime campane per Covid-19: ben 144, ed il numero seppur lontano dai 211 registrati ad aprile, sembra purtroppo destinato ad aumentare ancora nei prossimi giorni, visto anche il contestuale aumento di ricoverati in terapia intensiva, molti dei quali in condizioni gravi, e l'impegno da parte del personale medico di tutta la regione di arginare il più possibile negli ospedali la pandemia, mentre all'esterno fioccano ordinanze e DPCM per cercare di contrastarne ulteriormente la circolazione e la diffusione.

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