
Coperto il murale di Maradona ai Quartieri Spagnoli, chiuso per protesta il largo con gli altarini di Diego

Coperto il Murale di Maradona ai Quartieri Spagnoli di Napoli. Questa mattina i commercianti, in segno di protesta dopo le sanzioni della Polizia Locale arrivate ieri, hanno chiuso lo slargo di via Emanuele De Deo, dove si trovano gli altarini dedicati al Pibe de Oro. "Siamo i primi a voler rispettare le regole, il sindaco ci aiuti a farlo", tuonano i negozianti, mentre gli abitanti del quartiere preparano proteste di piazza. Anche il volto di Diego, realizzato sulle ante di una finestra del palazzo dove si trova il murale, è stato coperto con un telo. Lo slargo e la finestra sono due cose separate, è bene precisare, ma anche qui si è deciso di aderire alla protesta perché dispiaciuti per quello che è successo.
I gestori hanno apposto i teli azzurri sulla statua di Maradona e lungo tutto il percorso del muretto esterno che delimita lo spiazzo privato, un tempo destinato a parcheggio e negli ultimi anni trasformatosi, grazie all’inventiva degli abitanti del rione e alla fede dei tifosi, in un’attrazione turistica per centinaia di migliaia di visitatori all’anno da tutto il mondo. Tra loro anche vip, cantanti, allenatori e calciatori. Tanti i turisti delusi questa mattina che hanno trovato tutte le attrazioni coperte da teli.

L'avvocato dei negozianti: "L'altarino di Maradona è su suolo privato"
Il "santuario" di Maradona, spiega a Fanpage.it l'avvocato Angelo Pisani, che assiste Antonio Esposito, detto "Bostik", uno dei negozianti, "è su suolo privato. non pubblico. Noi abbiamo la licenza di ambulanti rilasciata dal Comune. Ma abbiamo chiesto anche la licenza mercatale. In un paese normale una cosa del genere avverrebbe subito". Invece, ieri, è arrivata la Polizia Locale, che ha messo i sigilli ad un carretto dove venivano esposti i gadget: bandierine e immagini di Maradona, e elevato multe a due locali per circa 10mila euro nel complesso.
"Non c'è stato nessun blitz – precisa Pisani – nessun sequestro di merce. Solo sigilli al furgoncino che è lo strumento che serve per avere la licenza di ambulante. Dicono che si deve muovere. E infatti i negozianti ogni tre ore fermano la vendita e poi ripartono dopo mezz'ora. Adesso per protesta i negozianti hanno chiuso. Se sono loro il problema di Napoli, meglio chiudere. Ma sappiamo che non è così. Quello slargo è un luogo magico, è come se si offendesse San Gennaro. Chiediamo l'intervento del sindaco perché sia al nostro fianco che ci aiuti a rispettare le regole".

"Nessun sequestro di merce a largo Maradona – prosegue Pisani – che tra l’altro è un’area privata , dopo un blitz della polizia municipale nel quartieri spagnoli, che nel caso del murales di Maradona ha riguardato solo una contravvenzione e sequestro del furgoncino ambulante che sarà opposta innanzi alle autorità competenti , ma non il Largo Maradona. La legalità è un nostro obiettivo come la sicurezza e sviluppo del quartiere, ma troviamo triste che anziché valorizzare strade che per anni sono state oggetto di degrado o criminalità e oggi sono illuminate dai residenti ed impegno dei commercianti , le istituzioni non si attivino per favorire tali iniziative. Al momento infatti il furgoncino di Largo Maradona è dotato di un'autorizzazione ambulante, che dispone lo spostamento ogni 4 ore circa. Ma il mezzo non si può spostare, per l'enorme flusso di persone, e sospende solo la vendita per rispetto delle regole . Abbiamo però già avviato la pratica per la regolarizzazione, e per trasformare l'area in zona di tipo mercatale. Attendiamo con fiducia le risposte della Camera di Commercio. Vorremmo sostegno dalle istituzioni, e non repressione. Questa zona è diventata fiore all'occhiello di Napoli solo grazie all organizzazione del murales".
Il negoziante "Bostik" alla Camera di Commercio
Il presidente della Camera di Commercio di Napoli, Ciro Fiola, ha incontrato Antonio Esposito (detto “Bostik”), che è il titolare de “La Bodega de D10s”, il bar di Largo Maradona. Bostik gestisce da anni l'ex area parcheggio e discarica e ieri ha chiuso il cancello per protesta dopo aver ricevuto un verbale di contravvenzione per il chiosco ambulante che, al contrario, non viene spostato per motivi di sicurezza e per la contemporanea presenza di migliaia di persone quotidianamente.
“Chi ha trasformato questo angolo di città in un attrattore turistico mondiale deve essere sostenuto – ha spiegato Fiola – Mi è stato chiesto di poter essere messi nella condizione di lavorare secondo i regolamenti, seguendo il solco della legalità, modificando il profilo della concessione. Sono stato sollecitato ad impegnarmi per creare le condizioni affinché ciò avvenisse. Mi sono attivato personalmente con gli uffici SUAP del Comune di Napoli ed abbiamo già analizzato la pratica, identificando le procedure per consentire il regolare svolgimento delle attività commerciali secondo legge. Voglio ricordare che il Largo Maradona è il secondo sito turistico più visitato d’Italia dopo il Colosseo (solo nel 2023 ha attratto 6 milioni di visitatori). Questa installazione ha letteralmente trasformato in maniera positiva l’economia di un’area popolare, contribuendo al rilancio e alla riqualificazione di un pezzo di città”.