Condannata la donna che aggredì la dottoressa al Moscati di Aversa: 1 anno e 8 mesi

È stata condannata ad un anno e otto mesi di reclusione (agli arresti domiciliari) la donna che, a fine 2024, aggredì una dottoressa del Pronto Soccorso dell'ospedale Moscati di Aversa (Caserta), a quanto pare per i tempi di attesa che riteneva troppo lunghi. A seguito della denuncia era partito il processo per minacce e lesioni. A rendere noto l'esito dell'iter giudiziario è l'Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Caserta, che, con il presidente Carlo Manzi, si era costituito parte civile. Nel dispositivo l'imputata è stata condannata anche al risarcimento dei danni prodotti e al pagamento delle spese processuali.
I fatti risalgono alla fine di ottobre 2024. La dottoressa aggredita fisicamente, subì minacce di morte e le vennero lanciati contro un monitor e una stampante; riportò una contusione contusione al torace e un'escoriazione al braccio sinistro, guaribili in trenta giorni. Nei giorni successivi manifestò l'intenzione di lasciare il Pronto Soccorso, spiegando che le aggressioni erano all'ordine del giorno e che, seppur profondamente legata a quell'ospedale e alla professione, aveva paura per la propria incolumità.
«Si tratta di un precedente importante – ha dichiarato il presidente Carlo Manzi – che riafferma con forza il diritto dei medici a lavorare in sicurezza e con dignità. La nostra costituzione di parte civile vuole essere un segnale chiaro: l’Ordine è e sarà sempre al fianco dei colleghi aggrediti. Sarebbe giusto garantire adeguate condizioni di sicurezza sul lavoro a tutti i professionisti sanitari, per questo l’Ordine dei Medici di Caserta ha proposto al Consiglio regionale della Campania di legiferare in tal senso, sulla scorta di quanto già hanno fatto altre Regioni in Italia».