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Concorso Regione Campania 2019 Ripam

Concorso Ripam Campania, protesta borsisti: “Dopo 10 mesi di stage, nuova prova a giugno è beffa”

La Commissione Interministeriale Ripam ha deciso che per i 1.800 vincitori della pre-selezione del Concorsone della Regione Campania non basteranno le prove già superate e i 10 mesi di tirocinio per essere assunti, ma dovranno superare un’altra prova scritta a giugno. Proteste dei borsisti: “È una beffa”. Solidarietà dai sindaci della Campania: “Assumeteli”. I sindacati organizzano manifestazioni di piazza.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Non basteranno ad aggiudicarsi il posto fisso una prova scritta già superata su oltre 10mila candidati e 10 mesi di stage presso le pubbliche amministrazioni quasi conclusi ai circa 2mila borsisti campani che hanno vinto la prima selezione del Concorsone Ripam della Regione Campania. L’approvazione del Dl 44/2021 che sbloccava le assunzioni lasciava ben sperare verso una semplificazione della procedura. E invece, in extremis, è arrivata la doccia fredda. La Commissione Interministeriale Ripam, infatti, in barba alle attese di snellimento del decreto, ha deciso che dopo aver superato una serie durissima di prove, in una fase peraltro di piena pandemia, ci sarà ancora un altro test da completare: una nuova prova scritta da fare a giugno.

I sindaci con i borsisti: “Assumeteli”

Da qui, l’ira dei giovani borsisti che oggi si sentono beffati per la piega che ha preso il concorsone voluto dal governatore Vincenzo De Luca ed espletato lo scorso anno. Al fianco dei borsisti sono già scesi i sindaci dei Comuni della Campania, che di nuove leve hanno bisogno come il pane. In una nota ai ministri Mara Carfagna (Sud) e Renato Brunetta (Pubblica Amministrazione), l’Anci Campania chiede di sbloccare subito la situazione, semplificando la procedura per le assunzioni. Mentre si preparano manifestazioni di piazza con i sindacati.

“Anci Campania – è scritto nella lettera firmata dal presidente Carlo Marino – apprezza l’attenzione che Governo e Regione Campania hanno nei confronti dell’emergenza lavoro nel Mezzogiorno. In particolare, Anci Campania ha salutato con forte e positiva considerazione il «Concorsone» varato dalla Regione Campania e il recente «Concorso unico nazionale» per l’assunzione di 2800 tecnici al Sud del Governo nazionale.

Tuttavia, pur di fronte ad una manifestazione di volontà politica chiara, sia a livello nazionale che regionale, indirizzata a un’accelerazione delle procedure concorsistiche, rileviamo ancora troppe complessità nella definizione dell’applicazione al Corso – Concorso Ripam al fine dell’assunzione, in pianta stabile presso i Comuni e altri enti locali, dei 1880 borsisti. Pertanto, vi chiediamo di dare, per quanto è nelle vostre possibilità: a) un’accelerazione dei tempi procedurali; b) uno snellimento delle procedure con eliminazione delle restanti prove finali; c) un eventuale allargamento dei posti a concorso, attraverso una riconsiderazione della lista degli idonei”.

Le proteste di piazza

Sul piede di guerra il Coordinamento Sindacale Unitario (CSU) dei borsisti Ripam Regione Campania, che chiede la semplificazione del Corso-Concorso per usare subito le risorse umane disponibili senza dover sostenere un’altra selezione. Per il CSU la decisione della Commissione Ripam è “incomprensibile”. La richiesta è quella di considerare come unica prova scritta quella già superata, eliminando quella orale, come previsto dalla normativa. I borsisti assieme ai sindacati stanno organizzando una grande manifestazione pubblica che dovrebbe tenersi venerdì a Santa Lucia, nel rispetto delle norme Covid.

La Cgil Fp Campania, attraverso il coordinatore Luciano Nazzaro, ha chiesto un incontro al governatore Vincenzo De Luca: “la decisione assunta dalla Commissione Interministeriale Ripam rispetto alla prosecuzione del Corso Concorso con un’altra prova scritta da concludersi entro giugno ci ha colti a dir poco di sorpresa. Una norma di legge ha stabilito che in deroga al bando questo concorso può considerarsi concluso in presenza di una prova scritta già espletata oltre ad una prova preselettiva eliminando quella orale, non riusciamo a comprendere le motivazioni di questa scelta che aggrava la procedura concorsuale.

La folla alla Mostra d'Oltremare dove nel 2019 si è tenuto il Concorsone Ripam
La folla alla Mostra d'Oltremare dove nel 2019 si è tenuto il Concorsone Ripam

“Dopo aver già sostenuto due fasi selettive particolarmente complesse e in vista della conclusione di un percorso formativo di ben 10 mesi serio e impegnativo non vi è nessuna intenzione di voler barare rispetto a principi costituzionali per l’accesso agli impieghi pubblici”. Ma “c’è la preoccupazione che lo svolgimento di un’altra prova sia occasione di diffusione del contagio pandemico, di rallentamento alle assunzioni per la prevedibile necessità di recuperare le prove di candidati eventualmente affetti da Covid”.

Infine, “i borsisti sono impegnati nel tirocinio fino alla fine di maggio, la prova scritta è programmata per giugno”. Da qui, “l’impossibilità di potersi preparare per affrontare un altro scoglio che allo stato prevede ancora uno sbarramento minimo di 21 punti. Né è stata fornita una banca dati e c’è chiarezza sulle materie oggetto della prova. Di grande rilevanza infine che non sia stato ancora risolto il problema dell’assorbimento dei borsisti nei pochi profili in sovrannumero”.

La Funzione Pubblica della Cisl della Campania scenderà in piazza venerdì 16 a partire dalle 9 presso palazzo Santa Lucia, per sollecitare l'assunzione immediata nei ruoli della Giunta regionale e dei Comuni degli oltre 1800 idonei al "concorsone", che stanno ultimando il tirocinio presso gli uffici. Al presidio parteciperanno anche i sindaci del territorio, che attraversano una fase di gravi difficoltà nell'erogazione dei servizi alla cittadinanza per i vuoti esistenti nella pianta organica, anche a seguito del chiaro orientamento espresso dall'Anci, ed i precari degli enti locali. “Subito le assunzioni per i giovani”, commenta il segretario Cisl Fp Lorenzo Medici.

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