“Con questo accordo per le Regionali il Pd ha regalato a Vincenzo De Luca il terzo mandato che sognava”

Tommaso Ederoclite, 48 anni, esperto di comunicazione politica, è stato nel 2019 presidente del Partito Democratico a Napoli. Ora è egli stesso a definirsi «un semplice militante della sezione Pd Montecalvario». E come tale, commenta con Fanpage l'attuale fase: il congresso del partito in Campania, la candidatura unica di Piero De Luca figlio del governatore uscente e il patto fra Dem e Movimento Cinque Stelle per proporre Roberto Fico quale presidente della Giunta regionale della Campania alle prossime elezioni di novembre.
Ederoclite, lei le fasi del Partito Democratico campano le ha vissute tutte. Come definiremmo l'attuale?
Tutto sommato siamo rimasti a qualche anno fa. Il partito ondeggia fra tentativi di cambiamento e conservazione. All'epoca c'era l'attuale deputato Marco Sarracino che voleva rinnovare il partito. A distanza di qualche anno possiamo dire che non è cambiato nulla. Continuano queste due dimensioni e vince la spinta a "conservare", in un modo o nell’altro.
E che succederà nell'immediato?
Che gli elettori rifiuteranno questo patto in Campania. Mi spiego meglio.
Prego.
Il Pd senza il Movimento Cinque Stelle oggi non va da nessuna parte, soprattutto nel Meridione. In virtù di un patto cinico Giuseppe Conte ha imposto i suoi candidati. In Calabria c'è Pasquale Tridico, l'uomo del reddito di cittadinanza e qui abbiamo Roberto Fico, che ambiva ad un posto del genere. Noi però abbiamo sacrificato la dignità di un partito. Negli anni abbiamo sempre associato il Movimento Cinque Stelle al populismo e loro di contro ci hanno detto di tutto. Per me è stata letteralmente bruciata la volontà dei militanti. Questa non è un candidatura di rottura: è un baratto.
Ma il candidato presidente non è del Partito Democratico e sicuramente Roberto Fico non è un deluchiano. La discontinuità c'è.
Discontinuità? Ma se questo è il terzo mandato che sognava Vincenzo De Luca! Va male anche al figlio Piero, di cui ho stima e che per me ha tutte le carte in regola per guidare il Pd Campania. Ma le ha giocate male, queste carte.
E perché?
Sarà sempre «il figlio di De Luca». E il governatore farà la sua lista, metterà i suoi ovunque. Fico apparirà come un "prestanome" alla Regione Campania. È il fallimento di coloro che in questi anni di De Luca hanno detto peste e corna. Sarracino e Sandro Ruotolo avranno una emorragia di voti a causa di questo baratto, di questo patto. Rischiamo pure che la lista del Pd alle Regionali vada sotto quella di De Luca.
Dall'altra parte obiettano che – in un'ottica di accordo nazionale, pensando alle Elezioni Politiche – un patto per la Campania è giusto in prospettiva. Ma poi, che avrebbero potuto fare i soli anti-deluchiani napoletani quando l'accordo è stato fatto su base nazionale, al tavolo con la segretaria Elly Schlein?
Nel mio piccolo, nel 2018, io la rottura la feci. Mi candidai al congresso provinciale in contrapposizione a Nicola Oddati e Massimo Costa. Poi quando sento che il voto per le Regionali è in prospettiva per le future Politiche sorrido, sa perché? Ci sono vari precedenti – ricordo soprattutto quello di Massimo D'Alema – che andò fortissimo alle elezioni locali e poi prese mazzate alle elezioni nazionali. È la tipica illusione del voto radicato. Non esiste: Amministrative e Politiche sono due partite diverse.
Il futuro del Pd cos'è, quindi?
Mah. Io sono un umile militante , ho ricominciato daccapo tesserandomi e sto esprimendo legittimamente una mia opinione. Ritengo calpestato il diritto dei tesserati alla partecipazione democratica del Pd. Vedrà, questa storia porterà ad un calo della partecipazione democratica elettorale. E accadrà la cosa peggiore che ci può essere.
Quale?
Che sempre più gente dirà: «Che vado a votare a fare?».