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Francesco Pio Maimone ucciso a Napoli, ultime news

Omicidio Checco Maimone: Francesco Pio Valda ha sparato per dimostrare che la pistola era vera

Valda avrebbe sparato ad altezza uomo per dimostrare che la sua arma era vera, dopo il delitto avvisato al telefono: “Vestiti e scappa”.
A cura di Nico Falco
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La vittima, Francesco Pio Maimone
La vittima, Francesco Pio Maimone
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Avrebbe tirato fuori la pistola quando stava avendo la peggio nel litigio e, dopo aver esploso due colpi in aria, avrebbe continuato a sparare ad altezza uomo, per dimostrare che i proiettili erano veri e non a salve. Retroscena che emerge dal fermo emesso a carico di Francesco Pio Valda, ora in carcere con l'accusa di avere ucciso il 18enne Francesco Pio Maimone nella notte tra domenica e lunedì tra gli chalet di Mergellina, a Napoli. Una delle pallottole ha colpito al torace il ragazzo, che si trovava lì con amici.

Proprio la completa estraneità di Checco Maimone è uno dei punti fondamentali dell'inchiesta: non era stato coinvolto nel litigio e nemmeno conosceva le due comitive che si stavano fronteggiando, una di Barra e San Giovanni e l'altra del Rione Traiano. Motivo della discussione, come emerso dalle indagini condotte dalla Squadra Mobile della Questura di Napoli, una scarpa sporcata: nella calca davanti allo chalet "Da Sasà" un ragazzo avrebbe pestato il piede involontariamente a Valda, che gli avrebbe detto di fare attenzione perché indossava scarpe da mille euro. E l'altro gli avrebbe risposto, come una sfida, che gliene avrebbe comprate dieci paia.

"La pistola è finta": e gli spari

A quel punto, anticipa Il Mattino riportando il contenuto del fermo, sarebbe scoppiata la discussione a cui avrebbe preso anche un 50enne che avrebbe sferrato un calcio al 19enne di Barra. Valda avrebbe quindi tirato fuori la pistola che aveva già addosso, un revolver, e avrebbe esploso due colpi in aria.

Gli avrebbero detto che la pistola era finta e lui, per dimostrare che invece l'arma era vera, avrebbe abbassato il braccio e sparato verso i ragazzi allo chalet, centrando un'automobile e tentando di colpire uno degli aggressori. La scena è stata raccontata da alcuni testimoni, sentiti dagli inquirenti.

Le intercettazioni: "Vestiti e vattene subito"

La mattina dopo l'omicidio, intorno alle 11:30, secondo le intercettazioni telefoniche che sono nell'atto d'accusa al giovane presunto omicida, un uomo non ancora identificato ha telefonato a Francesco Pio Valda per metterlo in guardia. Lo ha avvisato che alle prime ore della mattina lui e altri componenti del gruppo sono stati prelevati dalla polizia per essere ascoltati in Questura e gli ha detto di vestirsi e lasciare l'abitazione subito perché a breve sarebbero andati anche da lui.

E, infatti, quando gli agenti sono arrivati alla sua abitazione, Valda era scomparso; è stato rintracciato il giorno dopo a Ponticelli, in casa di conoscenti. L'inchiesta è condotta dai sostituti procuratori Antonella Fratello della Dda e Claudio Onorati. L'udienza di convalida del fermo di Valda, difeso dall'avvocato Antonio Iavarone, è stata fissata per oggi.

I funerali di Francesco Maimone a Pianura

L'autopsia sul corpo del 18enne è stata fissata per oggi, 23 marzo. Al termine degli esami la salma verrà liberata e si potrà procedere coi funerali. Le esequie si svolgeranno sabato 25 marzo alle ore 15 nella chiesa di San Lorenzo Martire di Pianura e verranno officiati dal vescovo di Pozzuoli, monsignor Gennaro Pascarella.

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