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Ciro Rapuano, ucciso dalla moglie: la figlia prende le distanze dalla madre e si considera “persona offesa”

Una delle figlie di Ciro Rapuano, ucciso a coltellate dalla moglie Lucia Salemme, prende le distanze dalla madre: la giovane si è presentata in Procura per formalizzare la sua veste di “persona offesa”. Domani il conferimento dell’incarico dell’autopsia sulla salma del 59enne.
A cura di Valerio Papadia
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Ciro Rapuano e la moglie, Lucia Salemme
Ciro Rapuano e la moglie, Lucia Salemme

Proseguono le indagini sull'omicidio di Ciro Rapuano, il 59enne ucciso dalla moglie Lucia Salemme a Napoli lo scorso 4 settembre: da una prima risultanza investigativa, la donna avrebbe colpito il marito con circa 60 coltellate, tutte alla schiena. Intanto, come apprende Fanpage.it, una delle figlie della coppia, Valentina, ha preso le distanze dalla madre: ha infatti conferito l’incarico all’avvocato Andrea Ladogana e stamattina si è presentata in Procura per formalizzare la sua veste di persona offesa; verosimilmente si costituirà parte civile al processo contro Lucia Salemme, che è invece difesa dall'avvocato Riccardo Marco Pinto.

Domani sarà conferito l'incarico per l'autopsia

A ogni modo, maggiori indicazioni sulla dinamica del delitto arriveranno, però, dall'autopsia sul corpo di Ciro Rapuano: domani, mercoledì 10 settembre, la Procura di Napoli conferirà l'incarico per lo svolgimento dell'esame autoptico che, verosimilmente, sarà eseguito tra la fine di questa settimana e l'inizio della prossima. A occuparsi dell'autopsia di Ciro Rapuano saranno tre periti: un medico legale, un anatomopatologo e un tossicologo.

L'omicidio di Ciro Rapuano si è consumato nella notte dello scorso 4 settembre nell'abitazione in cui il 59enne viveva con la famiglia, in via Sant'Arcangelo a Baiano, quartiere Forcella, nel cuore di Napoli. È stata Lucia Salemme, dopo aver colpito a morte il marito, ad allertare soccorsi e forze dell'ordine: ai poliziotti della Squadra Mobile che indagano sulla vicenda, la donna ha raccontato di essere stata accoltellata e di essersi difesa; in effetti, la 58enne presentava una ferita da arma da taglio dalla spalla al braccio da un lato, e ferite meno profonde sulle dita dall'altro, compatibili con un tentativo di difesa da un'aggressione.

Lucia Salemme ha inoltre raccontato che, dopo essere stata aggredita, si sarebbe accorta di un secondo coltello occultato sotto il cuscino del marito e di averlo così colpito con quello. La donna è stata arrestata con l'accusa di omicidio volontario aggravato e condotta nel carcere femminile di Secondigliano. L'autopsia sul corpo di Ciro Rapuano sarà fondamentale per delineare con precisione la dinamica del delitto.

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