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Cicciano, ubriaco aggredisce ex moglie e figlio con un martello spaccando anche i mobili

Insulta e minaccia l’ex-moglie ed il figlio di 23 anni nell’appartamento di lei, brandendo un martello con il quale spacca anche i mobili della cucina, il tutto in stato di ebrezza. Arrestato dai carabinieri un 44enne di Cicciano, nel napoletano, arrestato per maltrattamenti e danneggiamenti ed ora nel carcere di Poggioreale.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Insulti e minacce contro i familiari, poi armato di un martello ha iniziato a spaccare anche i mobili. Il tutto sotto l'effetto dell'alcool: alla fine i carabinieri della stazione di Cicciano sono intervenuti prima che la situazione degenerasse, arrestando l'uomo che ora deve risponde di maltrattamenti e danneggiamento e che si trova attualmente recluso all'interno del carcere napoletano di Poggioreale.

La vicenda è avvenuta nel comune di Cicciano, nella provincia orientale di Napoli, a ridosso del territorio nolano. La sezione radiomobile di Nola è accorsa all'interno di un appartamento ciccianese assieme ai colleghi della locale stazione dei carabinieri dopo una segnalazione arrivata al 112 di una lite in corso. Giunti sul posto, i militari dell'arma hanno trovato l'uomo, ubriaco, mentre minacciava la ex moglie ed il figlio di 23 anni, brandendo un martello con il quale poco prima aveva sfasciato i mobili della cucina. I carabinieri hanno così bloccato l'uomo all'interno dell'appartamento della ex moglie prima che la situazione degenerasse: l'uomo è stato così bloccato e ammanettato, quindi dopo le formalità di rito è stato dichiarato in arresto e dovrà ora rispondere dei reati di maltrattamenti e danneggiamento. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, l'uomo, risultato essere un 44enne del posto, non era nuovo a questi comportamenti, tanto che già in passato era stato denunciato. Per il reato di maltrattamenti, l'uomo rischia ora una pena in caso di condanna compresa tra i tre ed i sette anni, mentre per quello di danneggiamento rischia tra sei mesi a tre anni di carcere.

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