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Chi sono i 6 latitanti più pericolosi dopo l’arresto di Morabito: 2 sono napoletani

Nell’elenco dei latitanti di massima pericolosità ci sono due ricercati legati alla camorra: il broker della droga Raffaele Imperiale e il camorrista Renato Cinquegranella. Gli altri 4 sono Matteo Messina Denaro e Giovanni Motisi (Mafia) e Attilio Cubeddu e Graziano Mesina (Anonima sequestri). Con l’arresto di Rocco Morabito non ci sono più ‘ndranghetisti nell’elenco.
A cura di Nico Falco
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Raffaele Imperiale e Renato Cinquegranella
Raffaele Imperiale e Renato Cinquegranella

Dopo l'arresto di Rocco Morabito, il super boss della ‘ndrangheta inserito al secondo posto tra i latitanti più pericolosi d'Italia, nell'elenco restano altre 6 persone, divise per tre organizzazioni criminali di appartenenza: Cosa Nostra, Anonima sequestri e camorra. Di queste, due sono napoletane: si tratta di Raffaele Imperiale, ricercato dal 2016 e considerato tra i più importanti broker della droga a livello internazionale, con legami con vari clan di camorra napoletani, e di Renato Cinquegranella, in fuga dal 2002 e ritenuto legato alla Nuova Famiglia e coinvolto nell'omicidio efferato di un cutoliano nel 1982.

I due latitanti napoletani, Imperiale e Cinquegranella

Nell'elenco compaiono Raffaele Imperiale, detto "Lello Ferrarelle", e Renato Cinquegranella, entrambi legati alla camorra. Imperiale, 46 anni, indicato dagli inquirenti come tra i più importanti broker della droga, con contatti diretti coi fornitori sudamericani, avrebbe trovato riparo a Dubai. Il suo nome era diventato famoso quando, nel 2016, in una sua vecchia villa a Castellammare di Stabia furono trovati due quadri di Van Gogh rubati nel museo di Amsterdam nel 2003. Ricercato dal 2016, deve scontare 8 anni e 4 mesi.

Cinquegranella, 72 anni, è ritenuto legato alla Nuova Famiglia, il cartello di camorra che nacque per contrastare l'ascesa della Nuova Camorra Organizzata di Raffaele Cutolo. Per gli inquirenti è coinvolto nell'omicidio di Giacomo Frattini, detto "Bambulella", legato invece alla NCO e torturato e ucciso il 21 gennaio 1982: il suo corpo fu fatto ritrovare nel bagagliaio di un'automobile, la testa, il cuore e le mani nell'abitacolo. Ha fatto perdere le sue tracce dal 2002, dal 2018 le ricerche sono state diramate in campo internazionale. Deve scontare l'ergastolo.

Attilio Cubeddu e Graziano Mesina
Attilio Cubeddu e Graziano Mesina

Chi è Rocco Morabito, narcotrafficante della ‘ndrangheta

Morabito, detto anche ‘u Tamunga per via del fuoristrada che usava negli anni '80 e '90, la DKW F91 (detta anche Munga), era stato inserito nell'elenco dei latitanti più pericolosi d'Italia nel 1995; un anno prima, con l'operazione Fortaleza, era stato condannato a 30 anni di reclusione per associazione mafiosa e traffico di droga, accusato di avere tentato di trasportare, in due occasioni, grossi carichi di cocaina dal Brasile all'Italia (592 chili nel 1992 e 633 chili nel 1993). Era stato arrestato in Uruguay nel 2017, dove viveva con passaporto brasiliano col falso nome di Francisco Antonio Capeletto Souza.

Nel marzo 2019 il tribunale di appello uruguaiano aveva autorizzato l'estradizione verso l'Italia, ma Morabito era evaso pochi mesi dopo, il 24 giugno 2019, insieme ad altri 3 detenuti, forse con l'appoggio di esponenti della ‘ndrina dei Bellocco, residenti proprio tra Buenos Aires e Montevideo. Il 24 maggio 2021 è stato nuovamente arrestato a Joao Pessoa, nello stato brasiliano di Paraiba, dai carabinieri del Ros e dal Scip (Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia del Dipartimento della Pubblica Sicurezza), in una operazione in collaborazione con Fbi e Dea.

Matteo Messina Denaro e Giovanni Motisi
Matteo Messina Denaro e Giovanni Motisi

Chi sono i ricercati più pericolosi d'Italia

Con l'arresto di Morabito non ci sono più latitanti legati alla ‘ndrangheta nell'elenco dei più pericolosi. Gli altri quattro (escludendo i due legati alla camorra) sono ritenuti legati a Cosa Nostra e all'Anonima Sequestri. Nell'elenco, redatto dal Gruppo integrato interforze per la ricerca dei latitanti più pericolosi (Giirl) della Direzione centrale della polizia criminale, compare Matteo Messina Denaro (Castelvetrano, 26 aprile 1962), considerato capo dei capi della mafia siciliana; condannato all'ergastolo per associazione mafiosa, omicidio, strage, devastazione, detenzione e porto di materie esplodenti, furto e altro, è ricercato dal 1993 e dal 1994 le ricerche sono state estese in campo internazionale. Legato a Cosa nostra anche Giovanni Motisi, di Palermo, ricercato dal 1998 per diversi omicidi, dal 2001 per associazione mafiosa e altro, dal 2002 per strage e altro; deve scontare l'ergastolo e per gli inquirenti è l'uomo più potente della mafia a Palermo, secondo soltanto a Messina Denaro.

Graziano Mesina, originario di Orgosolo, in provincia di Nuoro, nato nel 1942, è ricercato dal 2 luglio 2020 per associazione a delinquere, estorsione e traffico di sostanze stupefacenti; le ricerche sono state estese in ambito internazionale pochi giorni dopo. Deve scontare 30 anni in via definitiva. È ritenuto coinvolto in numerosi sequestri di persona, tra cui quello del piccolo Farouk Kassam. Legato all'Anonima sequestri sarda anche l'ultimo ricercato, Attilio Cubeddu: nato ad Arzana (Nuoro) nel 1947, è ricercato dal 1997, quando non fece ritorno nella prigione di Badu e' Carros (Nuoro) al termine di un permesso; stava scontando 30 anni in via definitiva per sequestro di persona, omicidio e lesioni gravissime, oltre che per la partecipazione all'Anonima sarda.

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