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Chi era Ottavio Colalongo, ucciso a Scisciano: l’agguato in moto, gli ultimi colpi sul viso

Le indagini sull’agguato del 17 dicembre a Scisciano (Napoli): Ottavio Colalongo colpito in movimento e finito con proiettili al viso; era legato al clan Filippini.
A cura di Nico Falco
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La vittima, Ottavio Colalongo, 48 anni
La vittima, Ottavio Colalongo, 48 anni

Lo avrebbero affiancato in sella a una moto di grossa cilindrata, probabilmente una Transalp, mentre lui era in strada sul suo Sh, avrebbero cominciato a sparare in movimento. Poi, quando è caduto a terra, ormai inerme, avrebbero esploso contro di lui ancora altri colpi, con la canna della pistola puntata verso il viso. Ricostruzione della morte di Ottavio Colalongo, il 48enne ucciso in un agguato nella serata di ieri a Scisciano, in provincia di Napoli; sull'accaduto, che sembra essere di chiara matrice camorristica, indagano i carabinieri.

L'agguato intorno alle 20 di mercoledì 17 dicembre, in via Garibaldi, all'altezza del numero civico 50; strada alla periferia di Scisciano, nei pressi di alcune aree di campagna, ma ancora inserita nel centro abitato. L'omicidio è avvenuto a pochi passi dalle abitazioni, è possibile che i killer, almeno in due, abbiano seguito la vittima fino al punto che ritenevano più adatto per colpire e poi dileguarsi con la potente motocicletta.

Per fare luce sulla vicenda, come da prassi in questi casi, si parte dal profilo della vittima: 48 anni, del posto, già noto alle forze dell'ordine. E ritenuto, soprattutto, legato al clan Filippini, attivo nel territorio di San Vitaliano, comune confinante con Scisciano. L'ipotesi è che l'omicidio sia maturato in un contesto di camorra e, nello specifico, nelle rivalità tra gruppi criminali che insistono su aree limitrofe. Le indagini sono affidate ai carabinieri della stazione di San Vitaliano e a quelli del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna; poco distante dal luogo dell'agguato è stata trovata una pistola calibro 9: sarà esaminata, è verosimile che sia l'arma utilizzata dai killer che poi se ne siano liberati durante la fuga.

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