Chi è Roberto Mazzarella, tra i 4 latitanti più pericolosi, ricercato per l’omicidio di un innocente

Nipote dei capiclan Ciro, Gennaro e Vincenzo, indicato come boss del gruppo di camorra che porta il suo cognome nei primi anni Duemila, ricercato da nove mesi e accusato di avere ucciso un innocente per una vendetta trasversale, omicidio aggravato dall'agevolazione ad associazione mafiosa: è il profilo di Roberto Mazzarella, 47 anni compiuti a gennaio e nello stesso mese inserito nell'elenco dei latitanti di massima pericolosità. L'ordinanza a suo carico è stata emessa il 24 gennaio 2025 e quatto giorni dopo, il 28 gennaio, c'è stata la dichiarazione di latitanza; il 18 aprile 2025 il Tribunale di Napoli ha emesso il mandato di arresto europeo.ù
Attualmente il cartello dei Mazzarella viene ritenuto dagli inquirenti il più potente attualmente a Napoli, sotto il profilo organizzativo e della compattezza; con tre ramificazioni principali, controlla parte del centro cittadino e della periferia Est (ed è infiltrato in diverse aree della provincia Est e Nord) e costituisce uno dei due macro gruppi della camorra napoletana, contrapposto a quello dell'Alleanza di Secondigliano (con ai vertici i clan Contini, Licciardi e Mallardo).
L'omicidio dell'innocente Antonio Maione
L'ordinanza emessa nei confronti di Roberto Mazzarella riguarda l'omicidio di Antonio Maione, ucciso il 15 settembre 2000 in una salumeria di San Giovanni a Teduccio, Napoli Est. Agirono in due, arrivati in sella a uno scooter, ed esplosero almeno quattro colpi.Secondo la ricostruzione degli inquirenti, quella che ha poi portato all'ordinanza, Roberto Mazzarella sarebbe stato il mandante (e secondo un collaboratore avrebbe preso parte come autista dello scooter), mentre Clemente Amodio, 45 anni, è ritenuto esecutore materiale.
Mazzarella è difeso dall'avvocato Alessandro Pignataro (Amodio dal legale Leopoldo Perone); a maggio 2025 la Cassazione aveva annullato l'ordinanza con rinvio al Tribunale del Riesame, a luglio il Riesame l'aveva confermata e il successivo ricorso in Cassazione è stato rigettato; il prossimo passo sarà l'udienza preliminare, quindi il processo. L'agguato sarebbe da inquadrare nella faida col clan Rinaldi (legato all'Alleanza di Secondigliano) e il movente sarebbe stato la vendetta: la vittima era il fratello di Ivan Maione, autore reo confesso dell'omicidio di Salvatore Mazzarella, padre di Roberto e fratello dei capiclan, ucciso il 28 maggio 1995.

Chi sono i 4 latitanti più pericolosi d'Italia
L'elenco dei latitanti di massima pericolosità viene stilato dal gruppo integrato interforze (GIIRL) e l'iniziativa è volta, come si legge sul sito del ministero dell'Interno, "a stimolare lo spirito di collaborazione della collettività con le Forze di Polizia nel settore della ricerca di pericolosi malviventi".
Attualmente i latitanti di massima pericolosità sono quattro. Oltre a Roberto Mazzarella, nell'elenco ci sono Attilio Cubeddu (Anonima Sequestri, oggi 78 anni, ricercato dal 1997 per non avere fatto rientro nel carcere di Badu ‘e Carros, dove era recluso per sequestro di persona, omicidio e lesioni gravissime), Giovanni Motisi (Cosa Nostra, capo del clan Motisi, oggi 66 anni, ricercato dal 1998 per omicidi, dal 2001 per associazione mafiosa e altro, dal 2002 per strage e altro) e Renato Cinquegranella (camorra, oggi 76 anni, ricercato dal 2002 per associazione mafiosa, concorso in omicidio, detenzione e porto illegale di armi, estorsione ed altro).
Negli anni sono stati inseriti nomi del calibro di Matteo Messina Denaro (ricercato dal 1993 e arrestato nel 2023), Graziano Mesina (ricercato dal 2020 e arrestato nel 2021), Raffaele Imperiale (ricercato dal 2016 e arrestato nel 2021), Marco Di Lauro (ricercato dal 2004 e arrestato nel 2019), Pasquale Scotti (ricercato dal 1984 e arrestato nel 2015), Vito Badalamenti (ricercato dal 1995 e rimosso nel 2012 per revoca del mandato d'arresto).
