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Carabinieri e Polizia bersagliati con le uova dai ragazzini al Borgo Sant’Antonio Abate

Polizia e carabinieri sono stati assaltati a colpi di uova da un gruppo di ragazzini a colpi di uova nel Borgo Sant’Antonio Abate, nel centro di Napoli. È accaduto nella notte tra domenica e lunedì, è stato reso noto solo oggi. Le forze dell’ordine erano intervenute per schiamazzi e per l’incendio di un cassonetto.
A cura di Nico Falco
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immagine di repertorio
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Hanno incendiato i cassonetti e si sono messi a urlare per strada, sfidando il coprifuoco e i controlli anti Covid, e, quando sono arrivate le forze dell'ordine, le hanno accolte col lancio di uova, sassi e tutto quello che c'era a portata di mano. Succede nel Borgo Sant'Antonio Abate, enclave nel cuore di Napoli dove diventa sempre più difficile mantenere il controllo e dove spesso le regole saltano. Protagonisti una quindicina di ragazzini, età media sui 13 anni, che probabilmente quell'intervento delle forze dell'ordine non solo lo aspettavano ma lo hanno anche provocato ed erano già pronti a reagire con le uova. I fatti risalgono alla notte tra domenica e lunedì ma soltanto oggi sono stati diffusi.

I giovanissimi, presumibilmente della zona, si erano incontrati in piazza Volturno, a pochi passi da piazza Garibaldi, proprio ad uno degli ingressi del Borgo Sant'Antonio Abate. Poco distante, le forze dell'ordine impegnate nei controlli anti Covid. La prima a intervenire è stata una volante della Polizia di Stato, dirottata dalla centrale operativa in seguito alla segnalazione di schiamazzi e petardi e per l'incendio di un cassonetto. Ed ecco il primo lancio di uova. Poco dopo, l'intervento di una pattuglia dei carabinieri ed anche a loro è stato riservato lo stesso trattamento. I militari hanno chiamato i rinforzi e sul posto sono arrivate le gazzelle del Nucleo Radiomobile e della stazione Borgoloreto, ma i ragazzini si sono dileguati.

Durante le ricerche sono stati fermati quattro giovani che si trovavano nei pressi del luogo del raid e che sono stati sanzionati per inosservanza alle norme anti Covid; tra loro anche un 28enne, denunciato perché in strada nonostante fosse sottoposto alla sorveglianza speciale con obbligo di dimora nella sua abitazione dalle 21 alle 7. Per spegnere il cassonetto è arrivata una squadra dei Vigili del Fuoco.

La città fuori controllo

Il Borgo Sant'Antonio Abate, ma anche la Duchesca, le zone di Porta Capuana e Porta Nolana e le stradine alle spalle di piazza Garibaldi: tutte aree dove è storicamente difficile garantire il controllo capillare e dove in periodo di Covid la situazione è ancora più precaria. Se al Borgo Sant'Antonio Abate polizia e carabinieri vengono accolte col lancio di uova dai ragazzini, nella Duchesca il mercato abusivo non si è mai fermato. La situazione è evidente nelle fotografie diffuse dall'associazione No Comment e scattate il 28 novembre: ambulanti e clienti che continuano ad accalcarsi, merce contraffatta venduta tranquillamente per strada, mascherine indossate al massimo come scaldacollo.

La Duchesca, foto del 28 novembre dell'associazione No Comment
La Duchesca, foto del 28 novembre dell'associazione No Comment

La rivolta contro la Polizia per la festa tra stranieri

La zona dove è avvenuto il lancio di uova è poco distante da via Michele Morelli, dove ci fu la "rivolta" durante un controllo della Polizia; gli agenti dell'Ufficio Prevenzione Generale erano intervenuti in un locale dove era stata segnalata una festa in corso; all'interno avevano trovato circa 200 persone, tra cui anche minori, tutte ammassate e senza dispositivi di protezione. In decine avevano aggredito gli agenti per evitare il controllo, tre poliziotti erano rimasti feriti. Alla fine dell'intervento, dopo l'arrivo di numerose altre pattuglie in supporto, erano stati arrestati tre giovani nigeriani per lesioni, resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento aggravato.

Le babygang contro la polizia per il focarazzo

Un altro "assalto" alle forze dell'ordine c'era stato a gennaio, quando la Polizia era intervenuta, di nuovo al Borgo Sant'Antonio Abate, per fermare i ragazzini che stavano allestendo i tradizionali focarazzi in piazza. Anche allora gli agenti si erano trovati a fronteggiare gruppi di giovanissimi che li avevano aggrediti lanciando loro contro pietre e pezzi di legno. Con professionalità avevano evitato lo scontro, ma si erano visti costretti ad arretrare e lasciare il campo alla baby gang.

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